Che cosa significa per voi la parola Collaborazione?
La collaborazione è la parola che da sempre contraddistingue l’avanzamento della conoscenza scientifica. Il suo continuo progredire, insito nel suo metodo che la posizione al vertice della conoscenza umana, è il frutto della collaborazione fra gli scienziati che si alternano generazione dopo generazione in questa straordinaria avventura del sapere che è la scienza.
Per noi la collaborazione assume esattamente questa accezione di co-partecipazione al progredire della conoscenza scientifica. Non è un caso che Dompé sia all’interno di un network di oltre 300 centri nel mondo con cui condividiamo progetti di ricerca finalizzati sia all’avanzamento della conoscenza su alcuni meccanismi biologici quali ad esempio la netosi oppure l’NGF sia allo sviluppo di nuove soluzione terapeutiche per dare risposte concrete alle patologie ancora orfane.
Quali azioni avete portato avanti in questa direzione durante il 2020?
Dompé si è subito adoperata per contribuire alla soluzione della pandemia scoppiata durante quest’anno. E lo ha fatto proprio nella logica della collaborazione, riunendo sotto un unico consorzio molteplici realtà – dalla ricerca all’impresa – capaci di mettere insieme le proprie conoscenze e competenze per l’obiettivo comune di trovare un trattamento utilizzabile nel breve periodo.
Questo è il progetto Exscalate4Cov, consorzio paneuropeo (www.exscalate4Cov.org) promosso da Dompé, che, supportato dal programma della Commissione Europea Horizon 2020, ha riunito 18 delle principali realtà pubblico-private Europee nell’ambito dell’urgent computing, dalla ricerca fino al paziente: come il Politecnico di Milano, il Consorzio Interuniversitario CINECA, l’Università degli Studi di Milano, l’International Institute of Molecular and Cell Biology di Varsavia, il BSC Barcelona Supercomputing Centre, Forschungszentrum Jülich, Università Federico II di Napoli, Università degli Studi di Cagliari, SIB Swiss l’ University of Basel Department of Pharmaceutical Sciences, Pierre Fabre, Greenpharma e molte altre realtà.
I dati fin qui generati hanno portato alla realizzazione di 12 articoli peer reviewed e le evidenze derivanti da oltre 20 mila esperimenti in vitro. I risultati sono disponibili sul portale mediate.exscalate4cov.eu per consentire agli scienziati di tutto il mondo di poter effettuare simulazioni in proprio, beneficiando delle conoscenze “stato dell’arte”. I gruppi di ricerca del mondo possono utilizzare i modelli delle proteine del virus e le librerie chimiche per generare nuove predizioni utilizzando diversi approcci di intelligenza artificiale e di simulazioni di meccanica molecolare. MEDIATE- MolEcular DockIng AT home – darà libero accesso alla più ampia base di dati oggi a disposizione sul Virus Sars-CoV-2 sia dal punto di vista strutturale (strutture tridimensionali) sia funzionale (proteine che interagiscono con le cellule umane), comprensiva di tutta la dinamica molecolare che interviene nell’interazione cellulare e i siti attivi per il potenziale ingresso di farmaci.
Come vi guiderà la parola Collaborazione nel futuro?
Questa parola è la cifra fondamentale del nostro modo di operare. Senza collaborazione non ci potrebbe essere un progresso in quello che facciamo. L’esperienza di exscalate4Cov ad esempio ci sta consentendo di migliorare considerevolmente l’attività di drug discovery e drug design sviluppata insieme alle Università e ai centri di ricerca. Nell’ambito preclinico avvieremo diversi studi a livello internazionale per verificare l’efficacia di nuove soluzioni terapeutiche per il diabete, per le ulcere corneali, per il dolore. Stiamo lavorando per allargare ulteriormente le collaborazioni a livello internazionale. E nel 2021 lanceremo anche un programma dedicato di borse di studio per giovani studenti nell’ambito delle life sciences.