Nell’emergenza Covid-19, i sanitari e le autorità hanno necessità di dispositivi per l’identificazione dei casi e per la successiva gestione. Le aziende che producono questi dispositivi si stanno impegnando per garantire la massima produzione e per organizzare l’eventuale a messa a punto di nuovi prodotti. Anche alcuni laboratori di analisi privati si sono messi a disposizione delle istituzioni.
Nuovi tamponi e aumento della produzione di ventilatori polmonari
Si discute in questi giorni della necessità di eseguire un numero più elevato di tamponi per la ricerca dei casi positivi al coronavirus: oltre i problemi logistici e organizzativi, uno dei limiti dei sistemi tradizionali è la velocità di risposta, oltre al fatto che i tamponi vadano analizzati in laboratori specializzati.
DiaSorin Molecular ha ricevuto dalla Food and drug administration l’autorizzazione all’uso di emergenza (Eua) per il suo nuovo test per il Covid-19. Si tratta di un kit in grado di fornire una risposta rapida per la rilevazione della sindrome respiratoria acuta causata dal Coronavirus 2 (Sars-CoV-2), direttamente dai tamponi rinofaringei. Secondo i produttori, questo nuovo test può essere implementato nei laboratori diagnostici ospedalieri, evitando la necessità di inviare il campione da analizzare ad altri centri di riferimento esterni, consentendo così l’esecuzione del test nel luogo in cui si trova il paziente. Inoltre non necessita della procedura tradizionale di estrazione degli acidi nucleici e permette un rilevamento rapido, in poco più di un’ora rispetto alle sette ore richieste attualmente dalle tecnologie tradizionali di estrazione e amplificazione, agevolando decisioni sull’isolamento dei pazienti infetti. Il test è stato disegnato con un’altissima specificità per il genoma del nuovo coronavirus e, grazie alla rilevazione di diverse regioni del Rna virale, riduce la suscettibilità a possibili mutazioni future, garantendo la certezza del risultato e la conseguente appropriata gestione del paziente.
Sempre sul fronte tamponi, Cerba HealthCare Italia, gruppo internazionale dedicato alla diagnostica ambulatoriale e alle analisi cliniche presente in sedici nazioni, mette a disposizione i propri laboratori di analisi privati presenti in Piemonte e Lombardia. Su richiesta delle autorità sanitarie si sta muovendo per eseguire i test per individuare i casi di Covid-19. «Siamo attrezzati per eseguire tamponi e analisi per l’Ats di Milano rinunciando a ogni margine di guadagno», spiega il Ceo di Cerba Healhcare Italia Stefano Massaro. «In un momento drammatico come questo aiutare il nostro sistema sanitario è la priorità e siamo pronti a fare la nostra parte» In Francia il gruppo sta già collaborando con il governo nazionale. Massaro stima che insieme ai maggiori player del settore, il comparto privato potrebbe mettere a disposizione 5.000 test al giorno, che si aggiungerebbero così ai 10.000 eseguiti dalla sanità pubblica. «Mettendo a fattor comune le risorse di tutti si fa meglio e si fa prima», conclude Massaro. «Rivolgersi alle realtà sul mercato non deve essere un tabù per le Regioni: i privati non pensano affatto a fare business su questa situazione, anzi, la priorità di tutti, anche in termini economici, è tornare alla normalità il prima possibile. Anche per questo è importante reperire tutte le risorse possibili e concentrarle là dove servono: serve uno sforzo comune e coordinato».
I ventilatori ad alte prestazioni sono dispositivi indispensabili nella gestione delle Covid-19. Si tratta di dispositivi che consentono di assistere il paziente, permettendogli di respirare senza affaticare i polmoni. Una volta collegato il paziente a questa apparecchiatura, il ventilatore svolge le funzioni dei polmoni, simulandone l’azione e fornendo ossigeno all’organismo. Per rendere possibile l’organizzazione di nuovi reparti di terapia intensiva, all’interno degli ospedali o in strutture identificate per l’occasione, Medtronic, intende raddoppiare la propria capacità produttiva di ventilatori polmonari ad alte prestazioni, a oggi già implementata di oltre il 40%, per far fronte alle esigenze dei pazienti e dei sistemi sanitari. L’azienda produce ventilatori ad alte prestazioni destinati sia ai pazienti in fase acuta, ricoverati in terapia intensiva, in pronto soccorso o in reparti di degenza, sia a coloro che si trovano in una fase di trattamento sub-intensivo, in strutture di assistenza a lungo termine oppure al proprio domicilio.
I ventilatori per pazienti in condizioni critiche, come quelli colpiti dalla forma più aggressiva di Covid-19, sono prodotti a Galway, in Irlanda, dove attualmente ci sono più di 250 dipendenti dedicati e si prevede di raddoppiarne il numero, ricorrendo al trasferimento di personale da altri siti. «La domanda di ventilatori in questa situazione ha superato di gran lunga l’offerta», dichiara Bob White, executive vice president e president del Minimally Invasive Therapies Group di Medtronic. «Nessuna azienda sarà in grado da sola di soddisfare le attuali esigenze dei sistemi sanitari. Tuttavia, grazie alle partnership con governi, ospedali e organizzazioni sanitarie globali, Medtronic è impegnata a fornire più ventilatori al mercato e alle aree geografiche che ne hanno maggiore bisogno, per aiutare i medici e i pazienti che sono alle prese con il Covid-19». La produzione di ventilatori polmonari è un processo complesso che necessita di personale qualificato, una catena di approvvigionamento globale e un rigoroso sistema di regole e controlli per garantire la sicurezza dei pazienti.
Infine Angelini Pharma, sta producendo i prodotti disinfettanti in enormi quantità, sia nello stabilimento di Casella sia in quello di Ancona. A Casella le linee di confezionamento lavorano dieci turni alla settimana, mentre ad Ancona, dove si produce il gel, è aumentata la produzione a venti turni a settimana più uno di manutenzione per sette giorni su sette. Proprio questa settimana Angelini ha anche ottenuto l’autorizzazione da parte del ministero della Salute di una nuova linea di produzione. In questo momento di emergenza l’azienda ha istituito un “comitato di crisi” che sta organizzando le forniture con l’obiettivo di mantenere un giusto equilibrio tra il canale ospedaliero, a tutela di medici e infermieri, il canale farmacia e la grande distribuzione.