Il 2023 si chiude con una sostanziale stabilità dei prezzi. L’indice di inflazione generale per il mese di dicembre, rilevato dall’Istat, conferma la sostanziale fissità degli ultimi tre mesi, assestandosi su 119,7 con un aumento di +0.2 punti rispetto al mese precedente e un aumento su base annua di +0,6 punti.
E, secondo le stime preliminari per gennaio (ultimi dati disponibili), non ci sono brutte soprese all’orizzonte. I prezzi vengono proiettati ad un valore indicizzato di 119,7 con un differenziale di +0,3% rispetto al mese precedente e +0.8% rispetto all’inizio del 2023.
Anche il mondo della farmacia è ormai definitivamente allineato alla dinamica inflattiva generale. L’indice dei prezzi di dicembre, rilevato dal Monitor Inflazione di New Line Ricerche di Mercato, riporta un valore di 113,2, stabile rispetto al mese precedente e con una crescita di +3,2% rispetto al 2022. Un dato che testimonia comunque un anno difficile e che ha lasciato il segno nelle scelte dei consumatori perché le vendite a confezioni rimangono comunque critiche.
La buona notizia, se analizziamo i dati di fine anno, è che l’inflazione è sulla via per essere domata e che i tassi di interesse non aumenteranno ulteriormente, anche se le previsioni macroeconomiche guardano al 2024 come a un anno di stagnazione (e questa è la cattiva notizia).
Ma tornando alla buona, l’indice di inflazione generale per il mese di novembre, rilevato dall’Istat, conferma la sostanziale stabilità degli ultimi tre mesi, assestandosi su 119,5 con una diminuzione di -0,5 punti rispetto al mese precedente e un aumento su base annua di +0,7 punti.
Le stime preliminari per dicembre (ultimi dati disponibili) prevedono una sostanziale stabilità dei prezzi, che vengono proiettati ad un valore indicizzato di 119,7 con un differenziale di +0,2% rispetto al mese precedente.
Anche il mondo della farmacia continua a seguire la dinamica inflattiva generale. L’indice dei prezzi di novembre, rilevato dal Monitor Inflazione di New Line Ricerche di Mercato, riporta un valore di 113, stabile rispetto al mese precedente e con una crescita di +3,7% rispetto al 2022, un andamento assolutamente allineato all’ultimo periodo.
Nonostante il perdurare del conflitto in Medio Oriente, l’indice di inflazione generale per il mese di ottobre rilevato dall’Istat, conferma la sostanziale stabilità degli ultimi tre mesi e si assesta su 120,1 con una diminuzione di -0,2 punti rispetto al mese precedente e un aumento su base annua di +1,7 punti.
Le stime preliminari per novembre (ultimi dati disponibili) prevedono un’ulteriore decelerazione del tasso di inflazione, che viene proiettato ad un valore di 119,6 con un differenziale di -0,4% rispetto al mese precedente. La frenata all’indice è data da una diminuzione dei prezzi del mercato energetico (regolamentato e non) e da un rallentamento della crescita dei beni alimentari, soprattutto lavorati, con un impatto diretto sui prezzi del carrello della spesa del consumatore.
Il mondo della farmacia si conferma allineato alla dinamica inflattiva generale. L’indice dei prezzi di ottobre, rilevato dal Monitor Inflazione di New Line Ricerche di Mercato, riporta un valore di 113, in calo del -0.4% rispetto al mese precedente e con una crescita di +3,7% rispetto al 2022, inferiore dunque rispetto al +4% osservato a settembre.
Non ci sono grandi variazioni rilevate dall’Istat nell’indice di inflazione generale per il mese di settembre che si assesta a 120,3 con un aumento di +0.2 punti rispetto ad agosto e di +5.3 rispetto all’anno precedente.
Le stime preliminari per ottobre (ultimi dati disponibili) anticipano un’ulteriore decelerazione del tasso di inflazione, che viene proiettato ad un valore di 120,2 con un differenziale di -0,1% rispetto al mese precedente.
Ma in questa situazione apparentemente stazionaria si nasconde una grande incertezza per gli effetti della crisi in Medio Oriente, la cui durata e l’effetto sull’aumento dei prezzi è ancora difficilmente prevedibile.
Il mondo della farmacia continua per ora a essere allineato alla dinamica inflattiva generale. L’indice dei prezzi di settembre, rilevato dal Monitor Inflazione di New Line Ricerche di Mercato, registra ancora una situazione sostanzialmente stazionaria, con un indice di 113,5, in crescita di +0.1% rispetto al mese precedente e di +4% rispetto al 2022.
In attesa di capire come il conflitto in Medio Oriente impatterà sul prezzo dell’energia in futuro, nel mese di agosto 2023 l’indice di inflazione per l’intera collettività (NIC) rilevato dall’Istat rimane su valori in linea con il resto dei mesi estivi, assestandosi su 120,1 con un aumento di +0.4 punti rispetto al mese precedente. Anche le stime preliminari per settembre (ultimi dati disponibili) confermano nuovamente la progressiva decelerazione del tasso di inflazione, che viene proiettato ad un valore di 120,3. Un incremento di +5,3% rispetto allo scorso anno, in linea con il +5,4% del mese precedente.
Rimane invece ancora stabile ma ancora alto il trend dei prezzi del “carrello di spesa” (beni alimentari, beni per la pulizia e la manutenzione ordinaria della casa, beni per l’igiene personale e prodotti di bellezza), prodotti più vicini alla vita quotidiana il cui indice dei prezzi registra +8,3% rispetto al 2022.
Anche il mondo della farmacia, più lento nel 2022 a reagire ai primi shock inflattivi, sembra ormai essersi allineato all’andamento economico generale. L’indice dei prezzi di agosto, rilevato dal Monitor Inflazione di New Line Ricerche di Mercato, registra solo un lieve incremento (+0.7 punti) passando da 112,7 a 113,4, con un trend di +3,8% rispetto al 2022.
Nel mese di luglio 2023 l’indice di inflazione per l’intera collettività (NIC) rilevato dall’Istat non aumenta e si assesta su 119,7. Le stime preliminari per agosto (ultimi dati disponibili) confermano la progressiva decelerazione del tasso di inflazione, che viene proiettato ad un valore di 120,4, con un incremento di +5,5% rispetto allo scorso anno, in calo rispetto al +5,9% rispetto al mese precedente.
E in farmacia? I prezzi sembrano seguire l’andamento generale. Il dato inflattivo di luglio del canale farmacia, rilevato dal Monitor Inflazione di New Line Ricerche di Mercato, dopo l’incremento di 0,6 p.ti registrato tra maggio e giugno rimane infatti stabile e si assesta su un valore di 112,7, in linea con il 112,6 del mese precedente.
Prezzi più freddi, ma non in farmacia. Nel mese di giugno 2023 l’indice di inflazione per l’intera collettività (NIC) rimane stabile rispetto al valore di maggio, assestandosi su 119,7. E anche le previsioni di luglio dell’Istat confermano la tendenza all’attenuazione dei prezzi, con un aumento di 0,1% rispetto al dato di giugno e del 6% sul base annua. Sono differenziali paragonabili a quelli registrati ad aprile 2022, immediatamente prima del primo shock inflattivo, e dimezzati rispetto al +12% dell’autunno dello scorso anno, uno dei periodi di maggiore aumento dei prezzi.
In controtendenza rispetto alla dinamica generale, il dato inflattivo di giugno del canale farmacia rilevato dal Monitor Inflazione di New Line Ricerche di Mercato, registra nel mondo Commerciale un incremento di +0,3 rispetto al mese precedente che porta il valore dell’indice a 112,2, dato in linea con il picco provvisorio dell’anno registrato a febbraio 2023.
Nel mese di maggio 2023 l’indice di inflazione per l’intera collettività (NIC) rilevato dall’Istat registra un ulteriore lieve incremento rispetto ad aprile, passando da 119,3 a 119,7. Già a giugno tuttavia sembra aprirsi uno spiraglio: le previsioni Istat registrano infatti un valore in linea con quello di maggio, grazie soprattutto al rallentamento dei prezzi di Beni Energetici non Regolamentati (Carburanti, combustibili domestici ed energia elettrica), ma anche dei prodotti Alimentari Lavorati, dei Trasporti e dei Servizi Ricreativi.
E In farmacia? L’inflazione rilevata a maggio nel canale dal monitoraggio mensile di New Line Ricerche di Mercato continua a seguire la dinamica economica generale, registrando un incremento di 0,3 rispetto al mese precedente che porta il valore dell’indice a 111,9. L’auspicio è che le previsioni generali dell’andamento dell’economia a giugno si possano applicare anche al canale e che la corsa all’incremento dei prezzi che prosegue ininterrotta da aprile dello scorso anno abbia finalmente una battuta d’arresto.
L’inflazione riprende a salire. Ad aprile i prezzi riprendono a correre dopo la stabilizzazione dei primi mesi dell’anno. Il dato rilevato dall’Istat Il dato rilevato dall’Istat si assesta su 119,3, con un incremento di +0,4 rispetto al mese precedente.
Siamo lontani dalle impennate del 2022 però la tendenza è quella di un graduale ma costante incremento, confermato anche dalle prime rilevazioni provvisorie per maggio, che evidenziano un’ulteriore crescita di +0,4, portando l’indice a 119,7.
Il dato inflattivo di aprile del canale farmacia, in controtendenza rispetto all’anno scorso, è ormai allineato alla dinamica economica generale: il canale registra infatti un incremento di 0,3 rispetto al mese precedente che porta il valore dell’indice a 111,6.
Dopo alcuni mesi in cui l’inflazione sembrava essersi stabilizzata, le stime preliminari diffuse dall’Istat sul mese di aprile indicano un nuovo rialzo dei prezzi, anche se contenuto. L’aumento è dello 0,5% su base mensile e dell’8,3% su base annua, da +7,6% del mese precedente.
L’accelerazione del tasso di inflazione è dovuta all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +18,9% a +26,7%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +6,3%, così come quella al netto dei soli beni energetici (a +6,4%).
In attesa di conoscere i dati definitivi Istat sull’inflazione nel mese di aprile, vediamo che cosa sta succedendo ai prezzi in Farmacia.
Il canale sembra aver superato il periodo del grande rialzo: dopo aver registrato un forte incremento dei prezzi tra novembre 2022 e febbraio 2023, si attesta a marzo su un indice di 111,3, un valore inferiore di un punto rispetto al mese precedente e sostanzialmente in linea con il dato di gennaio. Tradizionalmente i listini nel canale variano con una frequenza minore rispetto ad altri settori e vengono rivisti all’inizio dell’anno, è probabile quindi che il valore di 111 rispetto al benchmark 2015 rappresenti il dato di riferimento per l’anno in corso.
Dopo la brusca impennata avvenuta tra settembre e ottobre 2022, nel primo bimestre 2023 l’indice di prezzi del paniere Istat sembra essersi stabilizzato. Il valore a febbraio 2023 (ultimo dato disponibile) è di 119,3: era 119,1 a gennaio, quindi è praticamente invariato rispetto al mese precedente.
Ma il livello inflattivo rimane superiore di quasi 20 punti rispetto al benchmark 2015 e all’orizzonte non si intravedono segnali di miglioramento, nonostante il rallentamento dei prezzi dei beni energetici prosegua da un po’.
Il canale Farmacia continua a reagire all’inflazione con un andamento che si discosta da quello del paniere Istat. Nessuna grande impennata, ma un incremento costante dei prezzi che prosegue ormai da novembre 2022 e ha portato l’indice ad un livello di 112,1 rispetto al benchmark 2015.
Grazie soprattutto al forte rallentamento dei beni energetici si mantiene stabile l’inflazione nei prezzi al consumo del paniere Istat. L’indice di gennaio (ultimi dati disponibili) non registra importanti variazioni rispetto all’ultimo bimestre del 2022, l’annus horribilis contrassegnato dai picchi di settembre ottobre e da una fase più stabile a fine anno, ma con un indice comunque posizionato su livelli superiori di quasi 20 punti rispetto al benchmark 2015 (119,1 a gennaio 2023).
La Farmacia anche a gennaio conferma la sua dinamica peculiare, non necessariamente allineata a quella dell’indice inflattivo generale. Come il nostro Monitor Inflazione a cura di New Line Ricerche di Mercato aveva evidenziato, la corsa dei prezzi in farmacia, iniziata nella primavera 2022, ha registrato un’accelerazione nel bimestre a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, con un indice dei prezzi di gennaio 2023 maggiore di più di 10 punti rispetto al benchmark 2015 (111).
Dopo mesi di rincari, la buona notizia è che gli ultimi dati diffusi dall’ISTAT sui prezzi al consumo non registrano né impennate né decrescite. L’indice inflattivo del mese di dicembre (ultimi dati disponibili) è infatti stabile. Il Canale Farmacia, in base al monitoraggio sull’inflazione in farmacia di New Line Ricerche di Mercato, registra al contrario una leggera crescita rispetto al mese scorso, dopo la lieve flessione di novembre. Con dicembre l’indice dei prezzi ritorna dunque ai livelli di ottobre (110) delineando un piccolo scostamento rispetto all’inflazione generale e testimoniando che l’inflazione in farmacia non è ancora in remissione anche se nemmeno in forte ascesa. Continua a leggere
Gli ultimi dati ISTAT disponibili sulla rilevazione dei prezzi al consumo (novembre 2022) fotografano un aumento dell’indice inflattivo di 1 punto. Ma, come abbiamo sottolineato nell’ultimo numero del nostro Monitor inflazione a cura di New Line Ricerche di Mercato, all’interno del Canale Farmacia l’inflazione sembra al contrario rallentare e l’indice cala di poco meno di 1 punto rispetto al mese precedente. Continua a leggere
Anche a novembre i prezzi continuano ad aumentare, ma non in farmacia. Il Paniere ISTAT di novembre rileva infatti un aumento dell’indice inflattivo di +1 punto rispetto al mese passato a conferma del fatto che la crescita dei prezzi non accenna ad arrestarsi. In questo scenario, la farmacia si mostra in controtendenza: a novembre assistiamo addirittura a una leggera flessione, l’indice cala infatti di poco meno di 1 punto rispetto al mese precedente (indice novembre pari a 109). Continua a leggere
Prosegue la nostra rubrica sull’andamento dei prezzi in farmacia con un focus questa settimana sull’area dell’Automedicazione (esclusi i prodotti del paniere SOP e OTC) elaborato da New Line Ricerche di Mercato. Continua a leggere
Ad ottobre secondo l’Istat l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha raggiunto livelli mai toccati da quasi 40 anni. A spingere il carovita non sono solo i rincari energetici ma anche quelli dei beni alimentari, per la cura della casa e per quella della persona. Continua a leggere
La libera vendita in farmacia non è immune dai rincari che gravano su tutti i settori italiani. Ma ci sono aree dell’ Out of prescription che registrano rialzi più significativi e altre che sono meno sensibili all’aumento dei prezzi. Continua a leggere
L’evoluzione dei prezzi in farmacia si conferma in linea con l’andamento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo di settembre divulgato in questi giorni dall’Istat. I prezzi registrati dal Paniere Istat si mantengono sui livelli di agosto, con un incremento costante di +6 punti da gennaio 2022. Continua a leggere
Nella prima uscita di Monitor Inflazione a cura di New Line Ricerche di Mercato, la nostra nuova rubrica che monitora i prezzi in farmacia in una fase decisamente “calda” di inflazione, ci concentriamo sull’analisi dell’andamento della Libera Vendita, con un focus specifico sul mercato SOP&OTC. Continua a leggere