Roma, 21 giugno 2018 – L’integratore alimentare può giocare un ruolo fondamentale nella promozione di stili di vita sani e nel mantenimento delle condizioni di salute contribuendo alla prevenzione primaria. FederSalus lavora da tempo al posizionamento dell’integratore alimentare in quest’ottica e la XIX Convention FederSalus, tenutasi a Roma, presso il Centro Congressi “Fontana di Trevi”, segna l’inizio della prossima fase, caratterizzata da un approccio basato sul metodo scientifico e sul rigore dell’evidenza.
Il Servizio Sanitario Nazionale, che quest’anno compie 40 anni, si trova ad un bivio dovendo fronteggiare l’aumento della longevità e, di conseguenza, l’accrescimento delle cronicità. La sfida principale per la sanità pubblica nel prossimo futuro è dunque quella della prevenzione e del mantenimento in salute delle persone. In questo scenario, anche l’Istituto Superiore di Sanità assegna un ruolo valido all’integratore alimentare, purché basato sull’evidenza scientifica, mettendo a disposizione dell’industria le risorse di cui dispone quale organo tecnico-scientifico del SSN in Italia e svolgendo funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione in materia di salute pubblica.
Le aree terapeutiche
Attraverso i Position Paper, dedicati ai farmacisti e ai medici di medicina generale, FederSalus ha infatti verificato l’importanza che gli integratori alimentari rivestono in alcune aree terapeutiche, e il beneficio che possono apportare nel mantenimento della salute e in termini di sostenibilità dei costi del SSN.
Durante la Convention è stato dedicato un approfondimento, a cura del Prof. Giovanni Scambia, sulla supplementazione e sull’utilizzo degli integratori alimentari in ginecologia, che costituiscono sempre più un valido supporto per lo specialista, vero e proprio punto di riferimento per la donna, che la accompagna e assiste in tutti gli aspetti e le fasi più significative della sua vita.
Sul tema dell’utilizzo degli integratori alimentari nell’area cardio metabolica, è intervenuto invece il Prof. Andrea Poli, spiegando come le malattie cardiovascolari siano uno dei più importanti problemi di sanità pubblica. Lavorare nella prevenzione primaria, attraverso gli integratori alimentari, può dunque rivelarsi utile anche socialmente a condizione che l’assunzione di questi prodotti trovi un forte razionale scientifico che ne sostanzi il beneficio sulla salute con una duplice utilità: assicurare un prolungato mantenimento del benessere e ridurre i fattori di rischio di specifiche patologie.
«L’Associazione ha intrapreso un percorso di qualità che ha coinvolto l’industria, i medici e i farmacisti nell’affermare l’utilità degli integratori alimentari. Questo percorso deve ora passare alla fase operativa di dimostrazione scientifica» afferma Andrea Costa, Presidente FederSalus «Con un ruolo di coordinamento FederSalus invita le Istituzioni, le Università e tutto il mondo della ricerca a mettere a disposizione strumenti e competenze per sostanziare attraverso i dati scientifici l’importantissimo ruolo che l’integratore può avere in prevenzione primaria e quindi in termini di sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale per la necessità di cercare soluzioni percorribili in grado di garantire assistenza sanitaria a fronte di risorse ridotte».
Fonte: Federsalus