I cosmetici contengono i derivati del petrolio e sono tossici, i deodoranti facilitano lo sviluppo di tumori e i parabeni, ampiamente usati nei prodotti per bellezza, sono allergenici. Cosa c’è di vero nei tre principali tormentoni che circolano online a proposito dei prodotti di bellezza?
Si susseguono gli allarmi e i dubbi su un numero crescente di prodotti e ingredienti usati nell’ambito cosmetico, talvolta vere “bufale” di cui i social diventano gli amplificatori. Se la fiala miracolosa per i capelli o la crema ‘sciogli-pancia’ una volta spopolavano nelle televendite, internet ha fatto esplodere gli allarmismi, spesso infondati, su alcune sostanze usate da sempre dalle industrie cosmetiche. I produttori sono così vessati dalle accuse che spesso preferiscono eliminare le sostanze incriminate piuttosto che convincere i consumatori che si tratta di ingredienti sicuri e controllati per legge. E succede perfino che alcune industrie cavallino la paura di turno con la politica dei ‘senza’ (senza parabeni, senza sali di alluminio, senza derivati del petrolio) alimentando in realtà una pubblicità lesiva nei confronti dell’intera categoria.
Il cattivo umore dei produttori di fronte a queste battaglie si percepiva in occasione dell’ultimo congresso nazionale organizzato dalla associazione nazionale delle imprese Cosmetica Italia, svolto alla fiera di Bologna in occasione del Cosmoprof. Il meeting è stato infatti ampiamente dedicato ad una maggiore trasparenza nei confronti dell’ambiente da parte delle imprese ma anche dell’urgente necessità di una comunicazione veritiera che sconfigga i luoghi comuni e le false credenze dei consumatori. La strada principale da intraprendere, hanno detto gli esperti riuniti a Bologna, è quella della necessità di fornire informazioni chiare e attendibili sui temi che più interessano i cittadini, perché l’attenzione per l’ambiente è alto soprattutto in riferimento alla propria salute e, a ogni nuovo allarme, per quanto non veritiero e smentito, corrisponde comunque una battuta di arresto dei consumi.
Non a caso un sondaggio curioso, condotto dalla divulgatrice scientifica Beatrice Maurino su 4000 persone attraverso i social e presentato al congresso bolognese, ha rivelato che, alla domanda su cosa significhi la parola ‘eco-bio’ associata ai cosmetici, il 70% ha risposto ‘più rispetto per l’ambiente’ o ‘atto socio-politico’, ma il 30% ha detto che ‘fanno bene alla salute’, oltre a che ‘fanno meno male’, ‘sono più delicati’ e perfino ‘non occludono i pori’.
La confusione online regna sovrana. Blogger, influencer e esperti bocciano nuovi ingredienti di bellezza per sospetti, cattiva conoscenza e errata lettura delle ricerche scientifiche. Così alcune sostanze diventano cancerogene, tossiche, nocive e irritanti, mentre altre diventano amiche e alternative. Le parole amate sono eco, bio, organico, vegano. Quelle che suscitano diffidenza sono invece chimico, parabeni, glutine, derivati del petrolio e così via.
Che fare? Come rispondere ai dubbi che i consumatori riferiscono al banco dei farmacisti? Risponde ai principali quesiti il farmacologo Andrea Fratter nel suo ‘Bufale cosmetiche’ (prezioso manualetto edito da Aracne, collana Synthesis-Il farmaco e la sua chimica).
1 – I prodotti di bellezza con parabeni sono allergenici
Falso. I parabeni sono preservanti antimicrobici usati da molti anni nei cosmetici e nei farmaci (anche in quelli per via orale). Possiedono un completo profilo di sicurezza anche nel lungo periodo. Sono ammessi dalla legislazione cosmetica in vigore, normati nel dosaggio e nelle diverse molecole. Tuttavia in soggetti sensibilizzati ai parabeni possono perciò provocare una reazione cutanea di tipo allergico o irritativo. Ma questo non significa che tutti i prodotti che li contengono sono allergenici, ma che lo sono per i soggetti già sensibili a questi ingredienti. «Ci sono agenti microbici più irritanti dei parabeni, come i derivati dei tiazolinoni e i cessori di formaldeide ma che gli esperti del ‘pettegolezzo cosmetico’ trascurano quasi del tutto» precisa l’autore.
2 – Olio di paraffina, vaselina e derivati del petrolio sono cancerogeni
Falso. Questi ingredienti derivano dal petrolio ma sono sicuri e hanno un profilo di sicurezza fra i più elevati nel settore cosmetico. La falsa notizia che queste sostanze sarebbero cancerogene è legata alle impurità che derivano dalla lavorazione del petrolio e che la legge sui cosmetici impone che siano a concentrazioni talmente basse da non sottendere alcun rischio, anche se usate tutti i giorni. «Di fatto è più rischiosa l’assunzione di salumi e insaccati conservati con nitriti che sono accertati cancerogeni per la formazione di nitrosilamine» ricorda Fratter.
3 – I deodoranti anti-traspiranti con alluminio provocano il tumore al seno
Falso. Gli antitraspiranti contenenti sali di alluminio, in particolare l’alluminio cloruro, sono usati da molti anni nel trattamento dell’iper-sudorazione e vantano un buon profilo di sicurezza. Nonostante le illazioni secondo cui queste sostanze usate a lungo potrebbero aumentare il rischio di carcinoma mammario, non ci sono dati tossicologici e clinico-epidemiologici che possano, anche solo preliminarmente, suffragare tali ipotesi. Spiega Fratter: «I sali di alluminio andrebbero invece usati con moderazione perché possono irritare le ghiandole e perché alterano il normale processo di traspirazione ma, se si alternano a prodotti lenitivi e ad azione deodorante e assorbente, sono assolutamente ben tollerati.