Continua speditamente l’organizzazione delle vaccinazioni nelle farmacie italiane, come previsto dal decreto Sostegni, che prevede la possibilità della somministrazione da parte dei farmacisti, seguendo i criteri di priorità indicati dal governo.
La vaccinazione potrà essere eseguita dai farmacisti che abbiano ultimato specifici programmi e moduli formativi organizzati dall’Istituto superiore di sanità.
Una volta definiti anche i requisiti strutturali dei locali e la possibilità di vaccinare anche a farmacia chiusa, è partito il reclutamento delle farmacie.
Fofi e Federfarma
«Con il coinvolgimento dei farmacisti, l’Italia si allinea alla strategia vaccinale di tanti altri paesi come Usa, Inghilterra, Francia e Portogallo», ha dichiarato Andrea Mandelli, presidente della Fofi, a Tgcom24. «In una situazione di emergenza i farmacisti stanno facendo un passo avanti per arginare l’ondata del virus mettendosi a disposizione per vaccinare. In queste ore tantissimi farmacisti si stanno aggiornando sul portale dell’Iss. Molti hanno già concluso le prime 16 ore di corso, ora si completerà la formazione teorica per poi passare ai tirocini nelle farmacie con medici e infermieri abilitati alla vaccinazione. Solo con i vaccini di massa potremo mettere alle nostre spalle questo momento così difficile per il Paese».
Per andare incontro alle esigenze del Paese e rispondere alla richiesta di collaborazione del governo e delle Regioni, Federfarma ha attivato prontamente le procedure per il reclutamento delle farmacie in cui sarà possibile effettuare la vaccinazione anti-Covid-19. L’organizzazione prevede che le Federfarma provinciali raccolgano le adesioni delle farmacie e le trasmettano a Federfarma nazionale, in modo da consentire alla Struttura Commissariale di inserirle farmacie nel piano di distribuzione dei vaccini. In questo modo sarà possibile dare tempestiva attuazione all’Accordo quadro nazionale siglato il 29 marzo da Governo, Regioni e Province autonome e Federfarma e Assofarm.
Le farmacie, dunque sono pronte a dare il proprio supporto e «sono già tantissimi i farmacisti iscritti al corso di formazione predisposto dall’Istituto superiore di sanità e che si stanno organizzando per essere in grado, non appena saranno disponibili i vaccini loro destinati, di fare la propria parte», ha spiegato il presidente di Federfarma Marco Cossolo. «Le procedure previste dall’Accordo consentono di garantire i massimi livelli di sicurezza e di effettuare, quindi, la somministrazione dei vaccini in farmacia nella massima tranquillità e la rete delle farmacie dimostrerà anche in questa occasione la propria efficienza e la propria capacità di rispondere in tempi rapidi e in modo efficace alle esigenze di salute della collettività».
Il vaccino che sarà possibile utilizzare è quello monodose di Johnson & Johnson (Janssen), il cui arrivo è previsto in Italia a metà aprile. Sifo e Sifap hanno già predisposto un documento operativo per gli operatori sanitari con le istruzioni per l’allestimento del vaccino da somministrare a pazienti adulti e adolescenti di età maggiore o uguale ai 18 anni. Il documento contiene informazioni elaborate sulla base della letteratura e del riassunto delle caratteristiche del prodotto autorizzato da Ema. In una circolare Fofi rinvia al contenuto del documento per una disamina delle indicazioni riguardanti composizione, modalità di somministrazione, conservazione e smaltimento del vaccino, e ne evidenzia, in sintesi, alcuni aspetti.