Vaccinazioni Covid-19 in farmacia: Piemonte e Lombardia siglano l’accordo

Vaccinazioni Covid-19 in farmacia: Piemonte e Lombardia siglano l’accordo

Tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2021 relativamente al ruolo della farmacia e del farmacista, c’è anche la possibilità di somministrazione dei vaccini in farmacia. Una prima applicazione è stata l’intesa raggiunta tra la Regione Piemonte, Federfarma e Assofarm, seguita a breve dalla Lombardia, riguardo i vaccini anti-Covid in via di autorizzazione da Ema, come quello di Astrazeneca, o simili, che presentano modalità operative di allestimento e di conservazione più semplici di quello Pfizer. Ma i tempi per la realizzazione non si preannunciano brevi, anche perché restano da definire diversi punti, tra i quali le modalità operative.

Estendere la copertura alla fascia più giovane

Per tutto il 2021 si potrà quindi sperimentare l’esecuzione delle immunizzazioni nelle farmacie di comunità, anche quella contro il Covid-19. «Sulla somministrazione delle vaccinazioni anti Covid in farmacia», ha affermato il presidente di Federfarma Marco Cossolo, commentando su Filodiretto l’intesa raggiunta in Piemonte, «il Piemonte ha fatto da apripista. La possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid nelle farmacie contribuirà a estenderne la copertura, poiché si potrà contare sulla capillare rete delle 19.000 farmacie private nel territorio italiano». La vaccinazione in farmacia riguarderà «le persone tra 40 e 60 anni», prosegue Cossolo, «e partirà presumibilmente dopo la fine di marzo, quando arriveranno vaccini, come quello di Astrazeneca, con catene del freddo gestibili attraverso i normali frigoriferi di cui sono dotate le farmacie».

Rimane da definire chi effettuerà la vaccinazione in Piemonte: la possibilità che la somministrazione possa venire effettuata in farmacia anche da farmacisti opportunamente formati è stata introdotta da un emendamento approvato anch’esso nell’ultima legge di Bilancio, ricorda Federfarma. L’accordo che la Regione Lombardia, invece, ha siglato con le rappresentanze delle farmacie lombarde, Federfarma Lombardia, Assofarm/Confservizi Lombardia, e con gli  Ordini dei farmacisti lombardi, «comprende la possibilità anche per i farmacisti di praticare l’inoculazione dei vaccini, con la supervisione del medico, e affida la formazione necessaria a questo scopo anche alla Federazione degli Ordini», ha spiegato Andrea Mandelli Presidente della Fofi e della Federazione lombarda. «Sono certo che in questo nuovo ruolo tutti colleghi opereranno con la professionalità e l’impegno che hanno dimostrato in questa terribile emergenza, durante la quale sono sempre stati in prima linea al servizio dei cittadini». E ha aggiunto: «Questo accordo è un fatto importante per la tutela della salute dei cittadini, che pone la Regione al passo con quanto previsto dai Paesi leader dell’Europa, e che riconosce anche il grande lavoro svolto dai farmacisti di comunità a fianco del Sistema sanitario regionale nell’affrontare la pandemia».

Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, ha sottolineato che «la Delibera di Regione Lombardia consentirà ai nostri presidi di partecipare attivamente alla campagna di profilassi, mediante la somministrazione diretta dei vaccini: è un passo fondamentale che ci avvicina all’Europa, dove Paesi come la Francia e il Regno Unito effettuano le vaccinazioni in farmacia già da anni.».

In attesa dell’arrivo dei vaccini Astrazeneca, c’è da considerare, oltre alla definizione delle modalità operative, il problema relativo alla «frammentazione regionale e alla necessità di siglare 21 protocolli diversi, che complica le cose. Mi auguro venga definito un protocollo unico, applicabile in tutte le Regioni», conclude Cossolo.

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