Utili in crescita del 3,8%, ricavi in calo del 2%, costi ridotti dell’1,6%. Sono le cifre principali del consuntivo 2012 di Unifarm, la società di distribuzione trentina che conta più di 500 soci farmacisti. E che si prepara a sbarcare in Liguria: entro fine giugno, infatti, dovrebbe arrivare la luce verde all’acquisizione della maggioranza di Ufl (Unione farmacisti liguri), 56 milioni di fatturato e 120 soci.
E’ un’operazione non dissimile da quella che un anno fa aveva portato all’acquisto del ramo distribuzione di Cosafaca e alla nascita di Unifarm Sardegna spa, 160 soci (sui 280 del distributore sardo) e un giro d’affari di circa 120 milioni all’anno. E altre potrebbero seguire nei mesi a venire, visto che altre società dei farmacisti sarebbero interessate a replicare con Unifarm l’esperienza sarda. «Unifarm è a disposizione di tutti i farmacisti che credono nella strategicità del comparto distribuzione e ritengono che la farmacia debba averne il controllo» spiega il presidente della società trentina, Paolo Zanini, in scadenza di mandato «noi non miriamo a espanderci, né puntiamo a catene o franchising perché crediamo nella farmacia indipendente. Vogliamo offrire il nostro supporto a tutte quelle aggregazioni che credono nei nostri valori e condividono la visione cui ho accennato. Per noi la fedeltà al distributore è irrinunciabile ed è per questo che prima di ogni operazione vogliamo prima parlare con i farmacisti».
Acquisizioni a parte, la strategia di Unifarm per il futuro più prossimo si impernia su due direttrici: diversificare da un lato (con progetti come e-pharma, società produttrice per conto terzi), sviluppare i volumi dall’altro. E così, le farmacie servite a fine 2012 sono salite a 581 (più un altro centinaio nel Veneto causa chiusura di un distributore locale) e a maggio è stato inaugurato il nuovo sito logistico di Padova. , mentre nel 2012 si sono conclusi l’aumento di capitale della controllata Finafarm e l’acquisto di azioni Federfarma.co, di cui oggi Unifarm è l’azionista di riferimento.