È stato presentato a Roma il volume #Cure2Care. Prendersi cura del futuro della salute, edito da Edra e curato da Erika Mallarini, docente della Sda Bocconi, e Vittorio Contarina, presidente di Federfarma Roma e vice presidente nazionale. Il progetto propone un metodo scientifico per valutare il “valore” di una farmacia.
Un lavoro d’equipe
Il progetto si è sviluppato sotto l’egida dell’Osservatorio consumi in sanità della Sda Bocconi e con il supporto non condizionato di Sandoz. Un impegno collettivo che ha visto all’opera quindici tavoli di lavoro cui hanno partecipato un centinaio di farmacisti. Obiettivo, sintetizza Mallarini, elaborare «gli indicatori necessari per misurare il contributo della farmacia nell’ambito della sanità per valorizzare il suo ruolo centrale di presidio di attenzione e cura al cittadino».
«Per prima cosa», sottolinea Contarina in apertura, «bisogna ricordare che la farmacia italiana è portatrice di valori professionali e sociali importanti, anche a dispetto di qualche diseconomia e delle rivendicazioni fuori luogo di chi pretende che i negozi di vicinato si trasformino, come niente fosse, in farmacie».
La formula Cure2Care
Ecco la formula per costruire il futuro della farmacia: Cure = Competenza, Urgenza, Raggiungibilità ed Empatia x Care = Certificazione, Assistenza, Rete ed Empowerment. Il passaggio dal “curare” al “prendersi cura” del paziente è ormai diventato un luogo comune sulla sanità che cambia ma con questo progetto si trasforma in una formula scientifica che sintetizza un metodo di lavoro. A ogni voce della formula corrispondono altri specifici indicatori ai quali è stato possibile attribuire un valore; una procedura che consente di valutare con quale grado di qualità la singola farmacia è capace di rispondere alle esigenze del paziente.
La necessità di uno studio di questo tipo scaturisce, ricorda Mallarini, da un dato di fatto preoccupante: «Nel 2011 la farmacia veniva considerata dalle Istituzioni un presidio sanitario nel 58 per cento dei casi, nel 2016 solo dal 2 per cento. Questa formula garantirà un’opportunità di valorizzazione e di considerazione maggiore per le singole farmacie e per la farmacia come istituzione».
È bene precisare che il metodo messo a punto dai citati team di lavoro è adottabile non solo dalle farmacie ma da tutti gli operatori che si muovono nella sanità territoriale. Un minimo comune denominatore dovrebbe essere l’empowerment del paziente, l’obiettivo cioè di mettere davvero il paziente al centro di ogni strategia volta a migliorare l’assistenza sul territorio.