Dall’8 marzo al 26 giugno l’ambulatorio mobile del progetto “Prevenzione Possibile. La salute al femminile” girerà l’Italia per informare le donne over 35 sull’opportunità di mettere in pratica piccoli cambiamenti nella vita di ogni giorno che possono fare la differenza per la loro salute. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di Siprec (Società italiana per la prevenzione cardiovascolare), Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Federfarma (Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia) e Federfarma-Sunifar e il contributo incondizionato di Mylan.
Un tour in 31 città
Il tour, partito da Napoli l’8 marzo in occasione della Festa della Donna, si concluderà il 26 giugno. Un truck attrezzato stazionerà per due giorni in ciascuna delle trentuno città coinvolte: Napoli, Cuneo, Imperia, La Spezia, Trapani, Siracusa, Messina, Reggio Calabria, Crotone, Matera, Lecce, Foggia, Salerno, Caserta, Latina, Viterbo, Spoleto, Grosseto, Livorno, Arezzo, Ancona, Parma, Rovigo, Rimini, Vicenza, Trento, Cremona, Pavia, Como, Asti, Novara.
Sull’ambulatorio mobile le donne possono fruire di un consulto medico gratuito, della durata di circa venti minuti, durante il quale il medico svolgerà la misurazione di alcuni parametri utili ad effettuare una valutazione preliminare del rischio cardiovascolare o osteoporotico, quali misurazione del peso, del girovita, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca tramite Ecg, del colesterolo, della saturazione di ossigeno, e la misurazione della densità ossea attraverso Moc.
«Credo fortemente nella necessità di diffondere una cultura di prevenzione e di educazione sanitaria, in particolare tra le donne che sono solitamente più attente alla salute dei familiari che alla propria», dichiara Marco Cossolo, presidente di Federfarma «In questo la farmacia gioca un ruolo importante, e crescente, perché è il primo presidio sanitario al quale il cittadino si può rivolgere, situato anche nei piccoli centri, e con operatori sanitari di elevata professionalità. La tradizionale vocazione della farmacia a fare prevenzione si sta potenziando con lo sviluppo della farmacia dei servizi che mette a disposizione numerose autoanalisi, la misurazione della glicemia, del colesterolo e di altri parametri, e permette di fare screening quali quelli per l’ipertensione e per il diabete, dando al cittadino la possibilità di contrastare l’insorgere di una patologia, con vantaggi per la salute ma anche con risparmi per il Ssn».
Informare e responsabilizzare
Le donne fumano più degli uomini (sono 5,7 milioni le fumatrici italiane), soprattutto nella fascia di età tra i 45 ed i 54 e sono in crescita le fumatrici di 55-74 anni, più al nord che al sud, sono molto sedentarie (47,3% vs. 37,3% dei maschi) ma generalmente, fatta eccezione per il 37,5% che risulta in sovrappeso o obesa, cercano di mangiare cibi più salutari come frutta e verdura e consumano meno alcol. In media il 31% soffre di ipertensione e il 14% è in una condizione di rischio. Sono queste alcune delle ragioni che portano le donne italiane ad essere più esposte ad alcune malattie, prime fra tutte quelle cardiovascolari, loro killer numero 1 più di qualsiasi altra patologia. Nel nostro Paese, infatti, il 48,4% dei decessi femminili è causato da malattie cardiovascolari, principalmente cerebrovascolari e ischemiche del cuore, mentre il 23,8% da tumori e il 27,8% da altre patologie.
«A differenza degli uomini, le donne sviluppano patologie cardiovascolari con un ritardo di circa 10 anni. Però, laddove si presenta un problema cardiovascolare, la gravità è maggiore», sottolinea Stefano Carugo, responsabile scientifico del progetto Prevenzione possibile e direttore di Cardiologia unità e Ucic, Uoc cardiologia dell’Ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano. «Le azioni di contrasto più efficaci passano anche attraverso la responsabilizzazione di ciascuna donna rispetto alla possibilità di orientare il proprio comportamento verso un’attenzione alla salute in tutto il corso della vita, anche quando sono giovani e si sentono immuni», continua. «Sicuramente, le donne sono parzialmente protette fino alla menopausa, ma non bisogna aspettare quella fase della vita per fare prevenzione. È noto, infatti, che la prevenzione primaria per invecchiare senza limitazioni nella quotidianità accompagna tutte le fasi della vita, non solo quella anziana».
Una donna su quattro in Italia dopo i quarant’annianni soffre di osteoporosi e una su tre dopo i cinquant’anni.
«Un’attività fisica costante, per esempio, incide sulla riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare da danno coronarico, ictus, pressione arteriosa e dislipidemia», continua Carugo. «La sedentarietà, al contrario, rappresenta un fattore di rischio importante per ipertensione, malattie cardiovascolari e osteoporosi, un’altra malattia a prevalenza femminile che incide in modo negativo sulla qualità di vita».