Un evento, un libro, un sondaggio, un concerto, uno spettacolo: così Federfarma Milano, Lodi e Monza Brianza, la prima associazione tra i farmacisti titolari costituita in Italia, ha celebrato al Conservatorio di Milano i 160 anni dalla fondazione. Annarosa Racca, riconfermata in aprile alla carica di presidente dell’associazione, ha fatto gli onori di casa, alla presenza dell’Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. L’assessore ha ribadito il ruolo strategico delle farmacie nella gestione della sanità lombarda: «Le farmacie rappresentano un partner straordinario con cui stiamo riscrivendo la sanità lombarda» ha affermato, ripercorrendo gli obiettivi raggiunti, come il monitoraggio dell’aderenza al percorso farmacologico e i nuovi sviluppi, come la distribuzione dei vaccini in farmacia ai medici di medicina generale.
Annarosa Racca, nel corso della serata, ha sottolineato come: «La Lombardia rimane sotto questo aspetto un esempio unico in tutto il Paese, così come continua a fare da laboratorio per la sperimentazione di servizi innovativi che semplificano la vita degli assistiti e la burocrazia dei farmacisti».
Dopo i saluti istituzionali, la serata è proseguita con il concerto di Katia Ricciarelli insieme a giovani cantanti, tra cui il talentuoso tenore cinese Ziz Hao.
Il racconto dalle origini della Federazione Lombarda, è stato affidato al lavoro di ricostruzione storica contenuto nel libro La nostra storia è il nostro futuro scritto a quattro mani dallo storico della medicina e dirigente medico presso l’ASST di Monza Michele A. Riva e Angelo Beccarelli, presidente dell’Accademia italiana di Storia della Farmacia, che lo hanno presentato per la prima volta davanti alla platea degli ospiti della serata. Un testo che ripercorre le tappe significative dell’associazione, tra curiosità e momenti fondamentali, come la legge Crispi e la riforma Giolitti e il più recente braccio di ferro con cui negli anni ’80 Alberto Ambreck riuscì a ottenere che le farmacie lombarde venissero pagate all’unisono dalla Regione anziché dalle singole Usl (come allora si chiamavano): «Ancora oggi» ha sottolineato Racca «la Lombardia rimane sotto questo aspetto un esempio unico in tutto il Paese».
Il sondaggista Renato Mannheimer, con la consueta simpatia che ha conquistato generazioni di telespettatori, ha presentato la ricerca “Il ruolo e l’immagine della farmacia di ieri e oggi”: «mi hanno commissionato questa ricerca dicendomi, con grande coraggio: “vai a vedere com’è la situazione”, senza farmi nessuna raccomandazione, poteva venir fuori di tutto e invece…». Invece in base all’indagine sull’evoluzione della percezione della farmacia da parte dei cittadini, e su quali siano le loro principali aspettative per lo sviluppo futuro del servizio farmaceutico, i dati sono davvero confortanti: «dai dati raccolti emerge che il 40% degli intervistati – 800, tra uomini e donne di Milano e provincia e Monza-Brianza – ritiene che negli ultimi 10 anni la qualità del servizio offerto dalle farmacie del territorio sia migliorata, e il 58% la ritiene invariata ma comunque positiva» spiega Mannheimer.
L’indagine ha poi evidenziato che il farmacista è una figura presente nella vita quotidiana del cittadino: il 65% degli intervistati ha una farmacia di fiducia, di cui ha un giudizio molto positivo, e il 67% dei frequentatori abituali vi si reca almeno 2 o 3 volte al mese.
«Oggi la nostra associazione conta 945 farmacie nel territorio di Milano, Lodi e Monza Brianza» ha ricordato Racca: «Questo anniversario deve essere per noi un nuovo punto di partenza, per guardare al futuro della nostra professione e della farmacia come vera e propria istituzione territoriale, e come avamposto del Servizio Sanitario. La farmacia di domani sarà più digitale, aperta a nuovi servizi e più integrata con l’assistenza primaria; sarà fondamentale nel favorire l’aderenza terapeutica da parte del paziente, in particolare quello cronico, ma anche nel promuovere la cultura della prevenzione, attraverso campagne di screening e sensibilizzazione sempre più numerose e più ampie». E ha concluso: «Al contempo dovrà essere sempre più riconosciuto il contributo fondamentale che la farmacia offre alla salute delle persone, anche integrando i nostri presidi nei modelli di rete che i sistemi regionali stanno promuovendo, soprattutto per la presa in carico di patologie croniche e ad alta complessità».