Tra le competenze utili al farmacista non dimentichiamo la creatività

Tra le competenze utili al farmacista non dimentichiamo la creatività

Quali sono le caratteristiche richieste a un farmacista? Nella maggior parte delle ricerche, troviamo che le più importanti qualità che i clienti ricercano in un camice bianco ci sono la professionalità, la cortesia, la disponibilità, la capacità di dare consigli e informazioni e di saper ascoltare. Il farmacista deve essere anche preciso, presente e “autorevole”. Nella lista delle qualità manca il termine “creativo”, eppure a un farmacista-imprenditore è necessaria anche una certa dose di inventiva.

Perché la creatività non è solo appannaggio di artisti, art director, copy delle agenzie di pubblicità ecc., ma tutti coloro che gestiscono un’azienda hanno bisogno di fantasia creativa. E il farmacista non fa eccezione: la realtà è mutevole, talvolta complessa e con frequenza si presentano problemi e opportunità che non sono gestibili in modo tradizionale. Ci vuole qualcosa di più: un’idea che conduca a un approccio nuovo.

La creatività necessaria alla conduzione di un’azienda si può ottenere in due modi. C’è chi la possiede come qualità innata (sembra infatti che la creatività, tutto sommato, sia una virtù molto diffusa, anche se molti inconsciamente la reprimono o almeno non la fanno emergere compiutamente). Oppure ci si può fare aiutare da professionisti: consulenti di direzione, esperti di comunicazione o di information technology, persone in grado di riconoscere e di applicare le proposte creative per dare impulso alla propria azienda.

Ma in assenza di consulenti o agenzie, una buona soluzione può essere quella di sviluppare le proprie caratteristiche e del proprio staff in questa direzione.

Le qualità legate alla creatività

Vediamo quali sono le caratteristiche connesse alla creatività: esiste l’insieme delle qualità unite all’apertura mentale, e cioè la curiosità, la flessibilità, l’elasticità, la capacità di sopportare e gestire i conflitti e l’ambiguità, l’abilità di cogliere gli aspetti umoristici delle situazioni, la sensibilità verso i problemi degli altri e le loro visioni della vita.

Ci sono, poi, due abilità tanto vicine e tanto lontane, da apparire antitetiche: l’analisi e la sintesi. Possiamo dirlo in un altro modo: la capacità di esaminare tutti i dettagli di un problema e quella di cogliere l’insieme, utilizzando, quindi, un approccio sistemico. Abilità di concentrarsi, ma anche di spaziare, di vedere in piccolo e di pensare in grande.

Le condizioni della creatività

In genere si ritiene che ci siano tre circostanze che favoriscono la creatività e la creazione di conoscenza:

  • la destrutturazione
  • l’analogia
  • la sovrabbondanza di informazioni

La destrutturazione (o caos, o disordine) è utile a sviluppare la conoscenza, ma poi deve essere gestita. Bisogna essere “matti” per il tempo necessario a produrre idee nuove, ma poi “rinsavire” prontamente al momento della messa in pratica. Sulla (temporanea) sospensione del giudizio critico si basano alcuni metodi per sviluppare la creatività, come il brainstorming.

L’analogia e la metafora sono strumenti utilissimi per inserire meccanismi già conosciuti in contesti diversi, creando di fatto qualcosa di  nuovo.

La sovrabbondanza di informazioni consiste spesso nel riuscire a vedere la realtà con sfaccettature nuove, diverse, magari non ancora percepite completamente, preziose per trovare soluzioni.

Da questo mix nascono le innovazioni.

La formula della creatività geniale

Come tutte le attività, anche la creatività ha comunque bisogno di impegno e di tenacia, di costanza e di lavoro. È nota, fin dai tempi di Thomas Edison, uno dei più famosi inventori di tutti i tempi (tra le sue scoperte c’è la lampadina) la formula della genialità: 1% ispirazione, 99% traspirazione. La genialità e l’innovazione non prescindono dalla fatica. Al faraone Tolomeo che chiedeva una scorciatoia per imparare i misteri della scienza della retta, del piano e dello spazio, Euclide rispose “non esiste una via regale alla geometria”. Come la matematica, la creatività è democratica, perché non risparmia fatica a nessuno ed è, parafrasando la nostra costituzione, “fondata sul lavoro”.

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AUTORI

Giornalista freelance iscritto all’albo come pubblicista, esperto di marketing e di comunicazione. Il suo è un percorso particolare.

Laureato in matematica all’Università di Trieste, si è formato in Unilever.

Ha ricoperto posizioni direttive in multinazionali farmaceutiche e successivamente ha lavorato come consulente di direzione e formatore, associato a importanti società di consulenza.

È stato per anni docente nella School di Ec Consulting Italia.