Il tracciamento dei contatti con un soggetto positivo da parte delle Ats, è ormai in difficoltà, mentre nelle Regioni definite ‘rosse’ dall’ultimo Dpcmi il numero sia di contagi che di ricoveri è in continuo aumento. Le farmacie si sono rese disponibili ad effettuare test sierologici e anche test salivari rapidi. Mentre in Francia i test rapidi antigienici rapidi su campione nasofaringeo possono essere effettuati direttamente in farmacia, in Italia la situazione è diversa da Regione a Regione.
Il caso francese
In Francia è stata autorizzata la possibilità di effettuare, direttamente da parte dei farmacisti delle farmacie di comunità, i test rapidi antigenici su campione nasofaringeo, per la rilevazione dell’infezione da Covid-19, come riporta F-online, la testata online di Federfarma Servizi – facendo parte delle misure eccezionali che sono state messe in campo nell’ambito dell’emergenza sanitaria e che completano le strategie di diagnosi e tracciamento del contagio. Secondo quanto riportato, il test può essere effettuato in farmacia, purché in locali idonei e in adeguate condizioni di sicurezza, ma è possibile svolgerli anche al di fuori della farmacia con l’autorizzazione del prefetto. Per quanto riguarda, invece, la formazione, l’Ordine francese riferisce di essere in attesa di conoscere da parte del ministero della Salute contenuti e modalità indispensabili. Intanto, chi ha già seguito una formazione teorica e pratica sull’utilizzo di test simili è ritenuto pronto.
In Italia, Federfarma Umbria ha firmato l’accordo con la direzione regionale sanitaria per avviare lo screening dei test sierologici gratuiti in farmacia per gli utenti della scuola. I sierologici cosiddetti “pungidito” potranno essere effettuati da tutti gli studenti e le loro famiglie, se asintomatici e dietro prescrizione del proprio medico di base o del pediatra a cui verranno inviati i referti. «Ci sarà un’accurata selezione e vogliamo tranquillizzare i cittadini che avverrà tutto in maniera sicura. Le farmacie che hanno aderito, al momento sono circa un centinaio su circa 270 associati», ha dichiarato Silvia Pagliacci, presidente di Federfarma Perugia. «Non tutti possono farlo perché serve personale aggiuntivo e va individuato un luogo fisico dedicato all’interno delle nostre strutture».
A Torino, e in tutto il Piemonte, ancora non è partito il sistema di prenotazione in farmacia dei tamponi rapidi perché mancano gli infermieri deputati a prestare questo servizio a domicilio. Il presidente della Federfarma regionale, Massimo Mana, ha reso noto a Federfarma che «alla richiesta fatta dei 300 infermieri che avrebbero dovuto coprire tutto il Piemonte, hanno risposto solo in dieci».
Da venerdì 7 novembre anche nel Lazio è stato definito l’accordo per consentire di eseguire i test rapidi Covid-19 presso le farmacie. La partecipazione delle farmacie sarà su base volontaria – sottolinea Federfarma Lazio – e i test (sierologici e tamponi rapidi) saranno eseguiti a carico del cittadino a una tariffa prestabilita. Il documento della Regione affronta gli aspetti tecnici relativi alla realizzazione del progetto di screening: l’attività sarà svolta su prenotazione all’interno della farmacia, in uno spazio separato da quelli dedicati all’accoglienza dell’utenza e alla vendita, «possibilmente munito di percorsi dedicati in via esclusiva all’ingresso e all’uscita dei pazienti che intendono effettuare il test». Se la farmacia è sprovvista di un ambiente dedicato, potrà effettuare il tampone durante l’orario di chiusura dell’esercizio o, in alternativa, in ambiente esterno e adiacente alla farmacia, anche su suolo pubblico (per esempio un gazebo). La farmacia potrà anche organizzare il servizio domiciliare per l’effettuazione di entrambi i tipi di test rapido, il sierologico e l’antigenico.