Si discute molto dei test per il Covid-19, soprattutto in vista della fase 2. A chi effettuarli? Come? I cittadini chiedono una maggiore diffusione sia del tampone per la ricerca del virus, sia dei nuovi test sierologici che individuano gli anticorpi, offrendo la possibilità di capire se si è venuti già in contatto con il virus.
Una possibilità potrebbe essere offerta dai test rapidi, da effettuare anche in farmacia, che però oggi non forniscono risultati validati scientificamente. Ma la possibilità di effettuare test in farmacia è già stata autorizzata negli Usa e viene discussa anche in Francia.
La questione
Federfarma, in una comunicazione di qualche giorno fa, invita le farmacie ad astenersi dall’acquisto di test rapidi per Covid-19, facendo riferimento al comunicato stampa del Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute riguardante il tema. Infatti, il Comitato ha ritenuto di ribadire che l’approccio diagnostico standard rimane quello basato sulla ricerca dell’Rna nel tampone rino-faringeo, confermando che – benché circa 200 siano in via di valutazione da parte dell’Oms – a oggi non esiste alcun test basato sull’identificazione di anticorpi (sia di tipo IgM che IgG) diretti verso Sars-CoV-2 validato per la diagnosi rapida di Covid-19.
Diverso l’approccio negli Stati Uniti, dove il dipartimento Health and human services (Hhs) ha pubblicato una guida che consente ai farmacisti autorizzati di ordinare e somministrare i test Covid-19 approvati dalla Fda. «Dare ai farmacisti l’autorizzazione a ordinare e somministrare i test ai loro pazienti significa un accesso più facile ai test per gli americani che ne hanno bisogno. I farmacisti svolgono un ruolo vitale nel fornire un comodo accesso a importanti servizi di sanità pubblica», ha affermato il segretario Hhs Alex Azar. La National Association of Chain Drug Stores, che sostiene come i farmacisti possano svolgere un ruolo chiave nella lotta contro il Covid-19, ha elogiato la decisione. Dall’inizio della pandemia, la Nacds ha sollecitato l’amministrazione Trump, oltre che il Congresso e i governatori degli Stati, a consentire alle farmacie di aiutare i pazienti affetti dal coronavirus.
Anche in Francia si parla di effettuare test in farmacia – come riporta Le Quotidien du Pharmacien. L’Udgpo (associazione di farmacisti territoriali) ha avanzato la richiesta di eseguire in modo massiccio test Covid-19 in farmacia, ma ancora non ha ricevuto l’autorizzazione. Esistono due tipi di test: quelli di biologia molecolare (o virologia) vengono utilizzati per lo screening dell’infezione da Sars-CoV-2 e sono test di reazione a catena della polimerasi (PCR) effettuati su tampone rinofaringeo. Esiste anche un test rapido che offre un risultato entro 15-30 minuti dal completamento. Un secondo tipo di test, quello di identificazione degli anticorpi contro Covid-19 nel sangue, viene considerato importante nella strategia di contenimento nella fase 2; anche di questo secondo tipo si sta cercando un test rapido. E sono proprio i test rapidi di entrambe le tipologie che l’Udgpo chiede di poter eseguire in farmacia.
Vedremo nelle prossime settimane come si muoverà l’Italia e se cambierà qualcosa rispetto alle indicazioni attuali.