Nel Regno Unito l’on line rischia di fare strage tra le farmacie. E non solo. Lo dice lo studio del Centre for retail researches, il centro ricerche della confcommercio britannica: nei prossimi cinque anni, prevede l’indagine, in tutto il Regno Unito chiuderanno più di 60mila negozi, mentre per molti degli altri la sopravvivenza passerà soltanto attraverso un radicale cambiamento delle strategie commerciali. Colpa del web, dove un numero crescente di consumatori farà sempre più spesso shopping, perché trova prezzi più convenienti e riesce a trovare con maggiore facilità ciò che cerca. La previsione, in particolare, è che in un lustro le vendite on line passeranno dal 12,7% di oggi al 21,5%.
Secondo la ricerca, l’e-commerce farà patire un po’ tutti: i negozi di musica dovrebbero letteralmente sparire, tra le farmacie ne chiuderà una su tre e persino nella Gdo si verseranno lacrime e sangue. Per il centro ricerche, infatti, spariranno circa 22mila strutture, mentre grandi catene come McDonald’s e Costa Coffee resisteranno solo abbassando i prezzi e puntando sulle promozioni.
L’on line, infine, imporrà cambiamenti radicali anche nella distribuzione territoriale dei punti vendita. Fino a poco tempo fa si riteneva che per avere diffusione adeguata sul territorio nazionale una catena dovesse disporre di circa 250 negozi; oggi una buona presenza su Internet consente di scendere a 80 punti vendita, domani ne potrebbero bastare anche trenta.
Studio inglese, on line letale per il piccolo commercio
Secondo un'indagine dell'equivalente britannica della confcommercio, nei prossimi cinque anni la crescita dell'e-commerce porterà alla sparizione di 60mila punti vendita, comprese 20mila strutture della Gdo. Farmacie tra i più colpiti
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