Sostenibilità Ssn, De Filippo: il Governo è al lavoro

Sostenibilità Ssn, De Filippo: il Governo è al lavoro

«Negli ultimi due o tre anni il nostro Paese ha assunto in modo cosciente il problema della sostenibilità del Sistema sanitario nazionale perché ha chiaro in mente quello che sta succedendo, a partire dall’invecchiamento della popolazione fino allo tsunami di farmaci innovativi che arrivano sul mercato e che incidono fortemente sul fronte etico per il decisore pubblico. Gli atti del Governo e le decisioni del Parlamento danno la dimensione di ciò che sta accadendo: il lavoro che il Patto per la salute propone e definisce obiettivi molto importanti». Così il sottosegretario alla Salute Vito de Filippo affronta il tema della sostenibilità del Ssn, in occasione della convention indetta per i 20 anni di Teva in Italia, al Ministero della salute a Roma.

De Filippo cita anche i punti cardine attorno ai quali ruotano le iniziative mirate a rendere l’attuale sistema maggiormente sostenibile. Tra questi «la norma sulla responsabilità professionale, potenzialmente rivoluzionaria, potrebbe dare un contributo straordinario in termini di sostenibilità – afferma De Filippo – si parla di miliardi di euro di prestazioni diagnostiche giustificate da valutazioni difensive del professionista sanitario piuttosto che dall’appropriatezza, la quale dovrebbe dipendere da una valutazione puntuale e rigorosa dei bisogni. Inoltre, l’obbligo per le aziende sanitarie ospedaliere da quest’anno di piano di rientro, di costruire bilanci rigorosi; l’obbligo per le Regioni italiane dai primi mesi di quest’anno di avere un’unica centrale d’appalto, che ha già prodotto risparmi per centinaia di milioni di euro; l’obbligo sempre per le Regioni dell’organizzazione di reti ospedaliere parametrate su standard; l’organizzazione della sanità del territorio con strumenti operativi nuovi (Aft, Uccp, ecc..) che dovrebbero darle quell’azione di filtro che consente anche una migliore organizzazione della seconda parte della sanità, che è quella ospedaliera, evitando i ricoveri inappropriati. Dentro a questa dinamica territorio-ospedale ci sono una quantità enorme di sprechi».

E se il Governo è già all’opera, le iniziative dei vertici della sanità e anche dei rappresentanti dei cittadini sono molteplici. In primis bisogna incentivare l’industria a investire: «Il contributo che grandi aziende farmaceutiche possono apportare in termini di diritti dei cittadini può essere molto importante», afferma il segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso. «Non solo perché producono valore economico, posti di lavoro e indotto, ma anche perché investono in ricerca, che significa nuove possibilità di cure per i pazienti». A tal proposito si è espresso anche il Consigliere per le politiche industriali e coordinatore del tavolo di lavoro della farmaceutica (Mise) Paolo Bonaretti, secondo il quale è necessario «cercare di costituire una struttura in grado di attrarre investimenti in ricerca clinica, la gran parte di questi andrà a finanziare il Ssn». Il senatore e presidente della Fofi Andrea Mandelli ha ricordato il ruolo strategico dal farmacista nel promuovere la territorializzazione delle cure e la deospedalizzazione, un ruolo la cui importanza è stata rimarcata anche dal deputato Giovanni Monchiero, il quale ha voluto tuttavia sottolineare la necessità di «chiarire bene chi ha la responsabilità totale del paziente».

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