Federfarma ha comunicato di aver firmato la proroga per tutto l’anno 2016 della convenzione con i Ministeri dell’economia, del lavoro e della salute, per l’utilizzo in farmacia della Social card. I cittadini titolari della card – over 65 e bimbi inferiori ai 3 anni (in questo caso il titolare è un genitore), a basso reddito – possono quindi continuare a effettuare acquisti in farmacia utilizzando la carta elettronica prepagata, che viene caricata con 80 euro al bimestre, non è abilitata al prelievo in contanti ed è utilizzabile per il sostegno della spesa alimentare, sanitaria nonché il pagamento delle bollette di luce e gas. Le 92 farmacie (+2 per cento sul 2015), che hanno aderito a Verona e provincia sono riconoscibili dalla locandina. La media veronese, 41,6 per cento, supera di nove punti percentuali quella nazionale, che arriva a 32,7 per cento con 5.404 farmacie aderenti su oltre 16.000. L’adesione alla convenzione comporta l’impegno per le farmacie di praticare uno sconto del 5 per cento sugli acquisti, non inerenti il farmaco e i ticket, pagati con la carta e a effettuare la misurazione gratuita della pressione arteriosa e/o del peso corporeo, in occasione di un acquisto pagato con la Social card. «Le farmacie hanno rinnovato l’accordo per la fruibilità della Social card in farmacia e questo si traduce in un’attenzione dei farmacisti ancora maggiore verso gli utilizzatori, con l’aggiunta dell’erogazione di alcuni servizi gratuiti. Eppure, nonostante questo, spesso la tessera non viene esibita, soprattutto quando i pazienti usufruiscono di esenzioni totali», spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona. «La Social card offre la possibilità alla farmacia di concretizzare ancora una volta il suo ruolo sociale nel piccolo paese come nel grande quartiere. La farmacia si caratterizza, infatti, per il suo ruolo socio sanitario a 360 gradi, rispondendo alle necessità anche meno evidenti dei cittadini».
Social card in 92 farmacie veronesi
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