A un mese dall’entrata in vigore della Ricetta elettronica veterinaria (Rev), il ministero della Salute fa un primo bilancio. Trenta giorni che vengono definiti «preziosi, per rifinire alcuni dettagli e migliorare le prestazioni a vantaggio degli utenti». Da quando la prescrizione elettronica è diventata obbligatoria, il 16 aprile scorso, sono state compilate 586.000 ricette con un picco di 34.988 il 6 maggio.
I dati e le risposte ai problemi da risolvere
In totale, dall’avvio della sperimentazione a settembre del 2015, le prescrizioni elettroniche hanno già superato il milione e di queste circa l’80% riguarda i piccoli animali. Lo scorso 10 maggio ben 7.880 punti vendita, tra farmacie, parafarmacie e depositi autorizzati alla vendita diretta sono arrivati a dispensare almeno una ricetta. Più di 580.000 sono le prescrizioni veterinarie Pet. Tutti i dati sono disponibili sul sito.
Nella gestione permangono tuttavia alcune criticità che la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, insieme al Centro Servizi Nazionale (CSN) dell’IZS di Abruzzo e Molise e alle associazioni di categoria, in particolare quelle dei veterinari e dei farmacisti, è al momento impegnata a superare.
Per quanto riguarda i rallentamenti nell’emissione della ricetta, i tempi si sono tuttavia sensibilmente ridotti, anche in virtù di una maggiore dimestichezza da parte degli utenti nell’utilizzo del sistema Rev. Ancora in tema di rallentamenti, sembra che in determinati casi questi possano essere dovuti a un uso improprio, non autorizzato, fatto da alcune strutture informatiche che utilizzerebbero in modo non trasparente web services, rallentando il sistema. «Per questo stiamo procedendo alle opportune verifiche» si legge nella nota ministeriale. «Intanto, per facilitare la vita di tutti gli utenti, abbiamo autorizzato il Csn a far dialogare i servizi web del Sistema informativo nazionale della farmacosorveglianza con i software gestionali usati dalle strutture veterinarie, operazione per cui, a breve, sarà pubblicata la relativa documentazione tecnica».
Infine, per agevolare la possibile sostituzione del farmaco da parte del farmacista, la nota spiega che viene indicato nella ricetta elettronica il numero di telefono del veterinario o della struttura, che può essere modificato dallo stesso professionista. L’aggiornamento del numero telefonico inserito dal veterinario, sarà attivo il giorno successivo. Conclude la nota: «si precisa che, in ogni caso, resta al medico veterinario la facoltà di decidere sul proprio onorario, in piena autonomia, senza alcun tipo di interferenza e secondo quanto previsto dalle norme vigenti e la deontologia professionale. Il medico veterinario, dunque, non può essere obbligato né alla gratuità, né a tariffe fisse per l’emissione di una ricetta. La ricetta del medico veterinario può essere gratuita o a pagamento, secondo la stessa libertà di onorario che pre-vigeva all’introduzione della Rev».