La ricerca di Cittadinanzattiva Lombardia conferma il ruolo della farmacia durante l’emergenza, ma i cittadini non conoscono tutti i servizi

La ricerca di Cittadinanzattiva Lombardia conferma il ruolo della farmacia durante l’emergenza, ma i cittadini non conoscono tutti i servizi

È ormai un fatto assodato e riconosciuto che i farmacisti e la farmacia siano stati punto di riferimento sul territorio nazionale durante la pandemia, in particolare nei mesi del lockdown 2020, quando la medicina territoriale faceva fatica a gestire i pazienti Covid-19 e quelli con altre patologie. A confermare ancora una volta la fiducia e il ruolo della farmacia arriva una survey realizzata da Cittadinanzattiva Lombardia – in partnership con Federfarma Milano, Monza e Lodi e con il contributo incondizionato di Montefarmaco Otc – che fotografa il rapporto attuale della popolazione con la farmacia di comunità.

Serve più informazione sui servizi offerti

La ricerca “La farmacia che vorrei”, realizzata tra settembre e dicembre 2020 nell’area di Milano, Monza e Lodi, su 300 cittadini lombardi, aveva l’obiettivo di rilevare, dal punto di vista civico: la qualità delle farmacie, la conoscenza dei servizi offerti e i nuovi bisogni a cui la farmacia potrebbe eventualmente rispondere. Tre gli ambiti tematici presi in esame: accessibilità, informazione (in riferimento a fase di acquisto, servizi/prestazioni e prevenzione), emergenza Covid-19.

Unanimemente riconosciuta, secondo quanto emerge dall’indagine, l’importanza del ruolo della farmacia durante l’emergenza coronavirus: il 91% degli intervistati ne ha apprezzato la presenza e il supporto ricevuto. Il 94% è consapevole della possibilità di ottenere il Numero ricetta elettronica (Nre) per la prescrizione di farmaci direttamente via e-mail, sms o comunicazione telefonica, come previsto da marzo 2020 per ridurre gli spostamenti e la diffusione del contagio. I risultati dell’indagine mostrano poi che il 62% degli intervistati reputa chiare e aggiornate le comunicazioni relative a orari di apertura e farmacie di turno; per l’89% i locali sono facilmente accessibili in termini di barriere architettoniche e l’83% segnala il rispetto della distanza di cortesia.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci, al farmacista ci si rivolge per avere informazioni sulla loro corretta assunzione (53%), sulla conservazione (19%) e lo smaltimento (18,5%). Solo 3 cittadini su 10 tra quelli intervistati acquista farmaci da banco e integratori attraverso canali diversi dalle farmacie territoriali: di questi il 94% dichiara di accertarsi della qualità e sicurezza dei medicinali. Il 70% del campione non sa che sui siti online autorizzati alla vendita di farmaci senza ricetta è obbligatorio esporre un logo identificativo nazionale ben visibile e il 52% ignora a chi segnalare eventuali eventi avversi dovuti all’assunzione di medicinali.

I dati della ricerca suggeriscono la necessità di un serio impegno informativo sul fronte della sicurezza, in riferimento all’acquisto e all’assunzione dei farmaci, sia in termini di appropriatezza che di reazioni avverse. Sulla sicurezza, in particolare, occorre lavorare sull’importanza di rivolgersi a un professionista per l’assunzione appropriata di un farmaco, mentre sul fronte reazioni avverse è bene impegnarsi per far conoscere i canali istituzionali attraverso i quali effettuare una segnalazione.

L’indagine evidenzia però che servono più informazioni sui servizi offerti: meno della metà dei cittadini interpellati è al corrente dei servizi e delle prestazioni erogabili in farmacia; solo il controllo della pressione arteriosa (97%) e la possibilità di effettuare test per glicemia, colesterolo e trigliceridi (61%) sono sufficientemente noti. Per le altre prestazioni, la percentuale media di intervistati che dichiara di essere informata si attesta attorno al 30%, benché quasi l’intero campione ne riconosca l’utilità.

Solo il 31% è a conoscenza di iniziative di sensibilizzazione sulla aderenza terapeutica nella propria farmacia. Mentre il 41% dei partecipanti non è informato sui programmi di screening (oncologici, papilloma virus, Hiv) promossi in farmacia, benché il 96% ne riconosca l’importanza.

Un elevato numero di persone del campione (84%) auspica un ampliamento dei servizi forniti dalle farmacie: in particolare il ritiro referti (40%), pagamento ticket (21%), scelta e revoca del medico di famiglia (14%). Tra i servizi che i cittadini vorrebbero vedere implementati dalle farmacie proprio in tempi di pandemia si segnalano: vaccinazioni (17%), consegna farmaci a domicilio (17%), uso del digitale (15%), tamponi e test sierologici (11%), alcuni dei quali sono già stati attivati.

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