Scelta nell’acquisto? L’importante è variare come e dove. Come rileva il Rapporto Coop 2015, il consumatore italiano in pochi anni ha rivoluzionato i propri criteri di scelta e oggi chiede risparmio ed efficienza, ma anche maggiore servizio e nuove esperienze di shopping. In attesa di sperimentare effettivamente il commercio elettronico anche per gli acquisti alimentari, gli italiani si rivolgono ai molti canali specializzati nati per coprire specifiche nicchie di mercato o particolari stili alimentari. Una dimostrazione è la quantità dei punti vendita frequentati in un anno da una famiglia media: sono circa 21 quelli alimentari, ma solo sei sono ipermercati o supermercati. Non esiste più la contrapposizione tra Grande distribuzione da un lato e piccoli esercizi tradizionali dall’altro. È però rilevante anche la quota dei canali alternativi (l’e-commerce, l’autoapprovvigionamento, i gruppi d’acquisto collettivi…), che complessivamente coprono un sesto del mercato. Poco meno della metà della quota dell’intera Gdo. E sempre maggiore è l’orientamento alla specializzazione. I settori in crescita? Quello dei prodotti per la casa, il biologico, e il petfood, ossia il cibo e il mercato per gli animali da compagnia. Si tratta di prodotti offerti anche dalla Gdo, ma la cui vendita cresce sempre più in altri canali. Nel biologico, per esempio, sono vincenti i canali di vendita specializzati: il 39 per cento di questo settore è coperto dagli specializzati, a fronte del 33 per cento della Gdo, 16 per cento altri canali e 12 per cento ristorazione.
Rapporto Coop 2015, varietà dei luoghi d’acquisto
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