Prezzo dei farmaci, verso l’Assemblea di Ginevra

Prezzo dei farmaci, verso l’Assemblea di Ginevra

«Senza trasparenza nel mercato farmaceutico non ci può essere vera competizione. Il costo dei farmaci è un tema importantissimo per il Paese, perché è direttamente legato alla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Non dobbiamo avere paura della trasparenza, i mercati non devono temere un cambiamento in questa direzione che è sempre più necessario. Ce lo chiedono i cittadini, per i quali l’accesso alle cure resta il bisogno primario, ed è essenziale per il futuro dei nostri sistemi sanitari». Con queste parole a marzo la ministra della salute Giulia Grillo aveva aperto la conferenza stampa di presentazione della proposta di risoluzione all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla trasparenza del prezzo dei farmaci.

Due mesi dopo, in attesa dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si terrà a Ginevra dal 20 al 28 maggio, Luca Li Bassi, direttore generale dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), in occasione di un evento sulle disuguaglianze nell’accesso ai farmaci organizzato da Oxfam, ha dichiarato: «Dieci Paesi hanno firmato la co-sponsorship della risoluzione presentata dall’Italia per la trasparenza dei prezzi dei prezzi. Cinque sono europei, cinque sono extraeuropei in Asia e nelle Americhe». E ha aggiunto: «Il nostro obiettivo è di sollevare il bisogno di avere qualche informazione in più. Siamo investitori importanti in questo settore. Crediamo nell’industria farmaceutica e la vogliamo florida, innovativa e competitiva. Siamo stakeholders fondamentali perché l’Italia da sola investe 30 miliardi di euro l’anno. Collettivamente in tutti i Paesi del mondo si spendono ‘triliardi’ di dollari in questa industria ed è giusto che come investitori indiretti abbiamo accesso alle informazioni che ci servono per poter prendere le decisioni migliori, in termini di contrattazione del prezzo ma anche per capire il reale valore dei prodotti».

Intanto però altri Stati vorrebbero rivedere il documento italiano, tra cui Germania e Regno Unito e negli Usa venti multinazionali farmaceutiche sono stati accusate dalle procure generali di 44 Stati di aver gonfiato i prezzi di farmaci generici fino al 1000%.

Sul proprio profilo Facebook, la ministra ha ribadito la propria determinazione ad andare avanti: «Nei mesi scorsi ho presentato una risoluzione all’Oms per chiedere maggiore trasparenza sulla formazione del prezzo dei farmaci. È la prima volta nella storia della Repubblica che un ministro chieda al mondo una presa di posizione in direzione di una maggiore chiarezza nei rapporti con l’industria. Ero consapevole che sarebbe stata una battaglia dura, ma non posso mollare. Da anni mi batto per avere medicinali a prezzi equi e una maggiore trasparenza in un settore di fondamentale importanza per la salute di tutti noi».

E ha concluso il lungo post con un invito a tutte le forze politiche: «Nei prossimi giorni a Ginevra ci sarà la discussione della nostra Risoluzione presso l’OMS. Già alcuni Paesi, da tutte le parti del mondo, hanno deciso di darci il loro supporto e altri stanno valutando una possibile adesione. Abbiamo già aspettato troppo, è arrivato il momento di fare chiarezza. Per questo chiedo la collaborazione di tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione in questa iniziativa trasversale non semplice, che però deve essere affrontata nell’immediato e non solo quando sentiamo parlare di questi scandali internazionali. Dobbiamo batterci, anche in Europa, per adottare strategie comuni ed esigere la massima trasparenza delle aziende del settore. In gioco c’è l’accesso alle cure e la salute di tutti noi cittadini».

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