Se la crisi Covid-19 è qualcosa che non abbiamo mai fronteggiato prima, possiamo imparare dalle crisi precedenti? Esistono dei comportamenti dei consumatori durante la recessione del 2009 e tendenze che si stanno replicando anche in questa fase? Quali soluzioni adottate al tempo possono essere tuttora valide e ci possono aiutare a prevedere il futuro?
Un recente studio della società di ricerche di mercato IRI “Demand in recessione in western Europe, the incresead need of value” cerca di rispondere a queste domande, mettendo a confronto la crisi del 2009-2011 con l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia.
Durante la recessione del 2009-2011 L’Eurozona ha sofferto una contrazione del 4,5% nel 2009 (attualmente il prodotto interno lordo nell’Eurozona ha un’aspettativa di contrazione del 8,7% nel 2020) ma l’impatto della crisi è stato sensibilmente diverso nei vari Paesi. Il largo consumo confezionato e il retail si trovavano in quella che comunemente chiamiamo “fuga di valore” che si traduce in queste tendenze: consumatori che si spostano dalle marche Industriali alle marche del Distributore; consumatori che acquistano molto più che in passato ai discount; aumento delle promozioni. Fattori che generano una guerra di prezzi ed erodono i margini.
Ma se è vero che ogni crisi è diversa, e quella che stiamo vivendo ha caratteristiche uniche e più profonde, ci sono delle lezioni che possono essere imparate dalla scorsa recessione che ci possono guidare per anticipare il futuro e i nuovi trend e quindi le nuove opportunità.
In questo momento è fondamentale continuare ad acquisire nuovi clienti e riconquistare quelli più fedeli, costruire politiche di prezzi giusti, adattandoli alle diverse e cambiate capacità di acquisto, investire nella comunicazione, “catturare” la crescita dell’ecommerce, costruire nuove occasioni di consumo sia fuori che dentro casa e rispondere alle nuove aspettative di prodotti più naturali, di qualità, e salutari a un prezzo equo.
Nel grafico che segue emerge che la crisi Covid-19 è tre volte più profonda della crisi del 2009
L’impatto della crisi del 2009 ha toccato tutti i Paesi allo stesso momento ma le reazioni nel tempo e la capacità di ripresa sono state diverse e le nazioni del Sud Europa sono stati le più colpite dall’inflazione e hanno avuto una ripresa più lenta rispetto a quelle del Nord Europa. È altamente probabile che la stessa situazione si replichi in questa fase ma con un impatto molto più importante su tutte le nazioni.
Nuovi stili di consumo
Nell’attuale crisi anche alcuni modelli e stili di consumo si stanno già replicando come: l’aumento della richiesta di qualità e il cambiamento dei canali di acquisto ma si stanno manifestando anche importanti differenze come la domanda di sicurezza e di salute, l’abitudine a mangiare a casa più di frequente, l’aumento dell’e-commerce degli alimentari.
Nel 2020 infatti, la sicurezza personale e la salute sono diventati driver importantissimi nelle abitudini di acquisto e l’online è il principale “vincitore” di questa fase.
Dopo una pausa durante il lockdown, le promozioni sono tornate nella maggior parte dei Paesi. Francia, Olanda, e Germania hanno fatto ricorso a un importante utilizzo delle promozioni per gestire il momento, mentre Italia e Grecia hanno incominciato dopo.
Come reagire?
I prezzi sono diventati una delle leve principali di acquisto: il 58% dei consumatori italiani hanno dichiarato di essere molto più attenti al prezzo. La metà dei consumatori ha scoperto nuovi canali (prossimità ed e-commerce) e nuovi brand. Come rispondere a queste nuove esigenze? È fondamentale studiare strategie di prezzo e promozioni per cogliere i nuovi bisogni di consumatori, ma anche la complessità delle loro aspettative, nello specifico: proporre un’offerta quotidiana a basso prezzo (EVERY DAY LOW PRICE) che consenta ai consumatori di tenere sotto controllo la spesa; proporre un assortimento che sia un giusto mix tra marche premium price e marche private, soddisfare le aspettative dei clienti che vanno nella direzione di prodotti naturali, di qualità, salutari e locali a un prezzo equo.