Pharma, acquisizioni ancora in crescita

Pharma, acquisizioni ancora in crescita

Il valore complessivo degli accordi e delle acquisizioni fra aziende farmaceutiche è passato da 110 miliardi di dollari nel 2010 a 160 miliardi nel 2014, ma aumenterà notevolmente quest’anno, con un valore complessivo di 261 miliardi totalizzato già alla fine di luglio. Lo rileva la società di business intelligence Gbi Research. Con il costo medio per far arrivare un nuovo farmaco sul mercato salito a quasi 2,5 miliardi di dollari, e il sempre minor numero di blockbuster, gli accordi fra aziende farmaceutiche stanno diventando sempre più importanti. L’obiettivo è compensare l’aumento dei costi di ricerca e sviluppo.


L’ultimo report Gbi evidenzia come le aziende farmaceutiche stiano prendendo in considerazione varie strategie per superare le sfide attuali, ma il “deal-making” è il metodo più usato per incrementare i ricavi a breve termine. Priyatham Salimadugu, analista Gbi Research, spiega: «Le piccole imprese che svolgono prevalentemente attività di ricerca, sviluppo e produttive stanno sempre più guardando alla stipula di accordi con i leader di settore. In questo modo cercano di valorizzare i loro punti di forza in termini di competenza alla commercializzazione e presenza globale, col fine ultimo di incrementare le loro entrate. Nel frattempo, le grandi società farmaceutiche sono desiderose di assicurarsi molecole promettenti collaborando con ‘piccoli giocatori’ del comparto, riducendo i rischi di R&S. Le partnership sono il tipo più popolare di accordo registrato tra gennaio 2014 e luglio 2015, seguite dagli accordi di licenza e acquisizioni. Anche se le acquisizioni sono di meno, il loro valore è il più alto». Basti pensare alla recente operazione Pfizer-Allergan, conclude l’esperto.

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