Otc e integratori online in crescita, ma le abitudini dei clienti li frenano

Otc e integratori online in crescita, ma le abitudini dei clienti li frenano

La vendita via web da parte delle farmacie italiane, pur essendo ancora molto limitata, è in rapido aumento da quando, recentemente, è entrato in vigore il regolamento che permette a farmacie, parafarmacie e “corner della salute” della grande distribuzione organizzata (Gdo) la vendita online dei farmaci che non richiedono la prescrizione medica, i cosiddetti Sop (senza obbligo di prescrizione) e gli Otc (Over the counter) – farmaci di automedicazione per disturbi di lieve entità.

L’aspetto normativo

Alla base del processo si trova la direttiva europea 2011/62/UE, che autorizza questo tipo di vendita. A dare il via libera definitivo, però, è stato l’articolo 5, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, che identifica le farmacie e gli esercizi commerciali autorizzati dalle regioni o dalla provincia autonoma, a fornire medicinali a distanza al pubblico ai sensi del comma 3, dell’articolo 112-quater, del decreto legislativo 219/2006.

L’attuale numero delle farmacie autorizzate

Gli esercizi web autorizzati crescono con un trend del 15% a bimestre, secondo dati diffusi da FarmaciaVirtuale.it, nonostante le modalità per richiedere l’autorizzazione alla vendita online seguano una rigorosa procedura ministeriale. In base al motore di ricerca presente sul sito del dicastero, risultano attualmente autorizzate in Italia quattrocentootto tra farmacie e parafarmacie. La distribuzione è fortemente disomogenea: sui primi tre gradini del podio si piazzano Piemonte (settantaquattro esercizi), Lombardia (sessantasei) e Campania (cinquantacinque), seguite a pari merito da Lazio ed Emilia-Romagna (quarataquattro). Indietro le altre regioni.

Il mercato degli integratori e il loro futuro online

Abbiamo parlato dell’argomento con Marco Fiorani, sino a Dicembre 2016 presidente di FederSalus (Associazione nazionale produttori e distributori prodotti salutistici), secondo il quale l’interesse dei farmacisti per le vendite online degli Otc è ancora debole per le difficoltà burocratiche e la residuale diffidenza del pubblico anche se il mercato cresce, seppur lentamente. In questo scenario gli integratori alimentari, al secondo posto a volore dopo il farmaco su prescrizione con centonovantacinquemila confezioni vendute nel 2016, sono acquistati online nel 3% dei casi. Da notare che il web è invece il canale preferenziale per raccogliere informazioni preventive sul tema per circa il 68% degli utenti (stime Euromonitor International).

Le motivazioni dei clienti nell’acquisto online

Secondo un’indagine Eurisko/Federsalus del 2016, riporta Fiorani, l’86% degli italiani compra integratori in farmacia e parafarmacia, il 25% tramite Gdo e solo il 7% si rivolge all’e-commerce. Due le principali motivazioni del freno all’acquisto via web: da un lato la capillarità della distribuzione fisica e la facilità nel reperire i prodotti nel circuito delle farmacie potendo avere anche un consulto immediato da parte di un medico o un farmacista, dall’altra la mancanza di abitudine all’acquisto di farmaci online. «Solo quando l’estensione delle categorie di farmaci a disposizione online crescerà si formerà un pubblico capace di vedere il web come valida alternativa per l’acquisto e potrà crescere anche la quota degli integratori venduti online» sostiene Fiorani. Infatti, da una rilevazione Nielsen del 2015 risulta che il 13% degli italiani non prende ancora in considerazione l’acquisto online per la mancata possibilità di interagire con il responsabile del punto vendita, mentre l’11% abbandona l’idea in quanto non può fisicamente vedere il prodotto. Quanto alle categorie che alimentano attualmente le vendite di integratori sul web si tratta per lo più di prodotti di provenienza estera difficilmente reperibili sul mercato fisico, di integratori per il body-building spesso acquistati in grandi quantità o di prodotti per disfunzioni sessuali di cui c’è imbarazzo a parlare con il medico o il farmacista e per i quali l’acquisto impersonale fornito dagli ecommerce online è un forte incentivo.

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