Oltre l’80 per cento degli italiani conosce la medicina omeopatica e a farne uso è il 17 per cento della popolazione: significa che quasi nove milioni di italiani utilizzano farmaci omeopatici almeno una volta all’anno. Sono i dati (frutto di una recente ricerca di Emg-Acqua) diffusi da Omeoimprese, l’associazione delle aziende farmaceutiche omeopatiche, in occasione dell’ultima giornata dell’Omeopatia.
Italia terzo mercato dopo Francia e Germania
L’Italia è il terzo mercato europeo in Europa dopo Francia e Germania per vendita e produzione di medicinali omeopatici. Nonostante questo, altri Stati europei sono molto più avanti in termini di legislazione. In Francia da cinquant’anni i medicinali omeopatici sono rimborsati dalla sanità pubblica, lo stesso avviene anche in Svizzera da agosto 2017. In Germania la “Farmindustria tedesca” ha definito l’omeopatia una terapia efficace per i pazienti, in certi casi da favorire come prima scelta nella cura del malato.
Tra i prossimi obiettivi del comparto riveste un ruolo di primaria importanza l’iter per ottenere le indicazioni terapeutiche all’interno dei farmaci per equiparare, anche sotto questo aspetto, l’Italia agli altri Paesi europei.
«Dalla fine del 2019 in poi», spiegato Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, «ogni medicinale in vendita nelle farmacie avrà un’Aic, esattamente come accade per i prodotti allopatici». Il farmaco omeopatico è infatti considerato un Sop, ovvero “prodotto senza obbligo di ricetta” e chiudere questa fase di riordino del settore è assolutamente necessario per dare certezze a un comparto importante per l’economia del Paese e ai milioni di medici e pazienti che si affidano alla medicina omeopatica. A oggi, grazie all’impegno dell’Aifa, già circa mille medicinali hanno concluso il processo di valutazione.
«Ben venga ogni tipo di regolamentazione da parte delle istituzioni sanitarie a garanzia della sicurezza e della efficacia dei prodotti assimilati ai farmaci, perché è importante che la salute dei cittadini sia sempre tutelata», commenta Marco Cossolo, presidente di Federfarma.
Il settore in cifre
300 MILIONI di euro il fatturato del settore, in Italia rappresentato da Omeoimprese
1.000 i processi di registrazione dei farmaci omeopatici in commercio ad oggi conclusi; entro la fine del 2019 dovranno essere 3.500, un lavoro di controllo molto lungo e complesso da parte di AIFA
4 MILIONI di euro il contributo incassato dallo Stato per la registrazione dei farmaci omeopatici, versato dalle aziende al momento della consegna dei dossier nel giugno 2017
9 MILIONI gli italiani che utilizzano almeno una volta all’anno i farmaci omeopatici
62% sono gli italiani che ricorrono all’omeopatia per curare riniti e raffreddori; il 34 per cento per problemi dell’apparato respiratorio e contro le allergie, mentre il 31 per cento per combattere problemi digestivi; il 27 per cento per dolori articolari e muscolari; il 26 per cento per problemi gastrointestinali.
82% sono gli italiani che ricorrono all’omeopatia per la “naturalità” dei farmaci.
32 MILIONI sono gli italiani che giudicano la medicina omeopatica non dannosa. Di questi il 28% la ritiene una medicina utile.