Nonostante in dati di vendita siano in calo (-10,5% in termini di fatturato nel 2017 secondo il consuntivo New Line Ricerche di Mercato), da un’indagine commissionata da Omeoimprese a Emg-Acqua risulta che oltre l’80% degli italiani conosce la medicina omeopatica e a farne uso è il 17% della popolazione.
Molti gli italiani che usano l’omeopatia
Facendo le proporzioni quasi nove milioni di italiani utilizza farmaci omeopatici e lo fa almeno una volta all’anno. Dall’indagine emerge che oltre la metà degli utilizzatori ha un’età compresa tra i 35 e i 54 anni ed è per lo più di sesso femminile (69%) con un titolo di studio di scuola superiore (51%). La medicina omeopatica è usata più al Nord che al Sud: il 30% sta nel Nord Ovest e il 28% nel Nord Est.
Secondo l’associazione di categoria, il calo delle vendite avvenuto nel 2017 sembra dunque non tanto da riferirsi a un allontanamento degli italiani a questa classe di medicinali, quanto piuttosto al ritiro di molti prodotti in commercio.
Chi utilizza medicinali omeopatici lo fa sempre di più su indicazione del farmacista (28%) e del medico di base (20%), anche se sono ancora molti che seguono il passaparola di amici e parenti (39%). Spiega Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese, che «è importante che la gente si affidi sempre più a medici e farmacisti, segno della serietà di un settore che non vuole essere alternativo alla medicina tradizionale ma complementare. Gli omeopatici sono farmaci a tutti gli effetti e come tali devono essere trattati, ecco perché i punti di riferimento devono essere medici e farmacisti».
La ricerca ha chiesto ai 2.000 intervistati una descrizione spontanea del medicinale omeopatico. L’82,1% ha subito ricordato la “naturalità del farmaco”, che si tratta di medicinali che utilizzano principi attivi naturali (39,9%) e che non siano tossici e quindi realizzati senza l’utilizzo di prodotti chimici (33,1%).
«Un 12,2% degli intervistati parla di omeopatia come di una medicina alternativa», continua Gorga, «e per noi si tratta di un dato molto negativo perché frutto di una continua disinformazione e di una campagna denigratoria nei confronti del settore che non aiuta a fare chiarezza. È preoccupante che la percentuale di chi parla di medicina alternativa sia in crescita rispetto al 2017».
Il 6,3% degli intervistati riconosce che il medicinale omeopatico è privo di effetti collaterali, percentuale in crescita (11,9) tra gli utilizzatori.
Chi utilizza la medicina omeopatica lo fa, in particolare, per curare riniti e raffreddori (62%), il 34% per problemi dell’apparato respiratorio e contro le allergie, mentre il 31% per combattere problemi digestivi. E ancora, il 27% per dolori articolari e muscolari, mentre il 26% per problemi gastrointestinali. Anche l’insonnia (22%) e l’emicrania (21%) vengono curati con l’omeopatia, così come i disturbi agli occhi (15%).
È interessante rilevare come 32 milioni di italiani giudichino la medicina omeopatica non dannosa, ma anzi utile (28%) o comunque innocua (36%).
Conclude Gorga: «Il medicinale omeopatico è un farmaco a tutti gli effetti come definito anche dal ministero della Salute e da Aifa e come tale deve essere trattato».