Nuova visione per scrutare il mercato della farmacia

Nuova visione per scrutare il mercato della farmacia

L’evidenza che emerge con maggiore chiarezza dalle rilevazioni condotte mensilmente da New Line sul mercato della farmacia riguarda senz’altro la crescita d’importanza del comparto commerciale: nel periodo aprile 2013-marzo 2014, il parafarmaco ha fatto registrare un incremento a valori del 3,5%. Da tale constatazione non può non scaturire l’impulso a guardare al canale da un punto di vista “nuovo”, chiedendosi innanzitutto quale sia l’identità della farmacia nel 2014. Ed è evidente che una risposta adeguata a tale domanda può arrivare soltanto da un’analisi attenta della richiesta che il cittadino esprime nei confronti del farmacista. Non va infatti dimenticato che l’affermazione del mercato commerciale della farmacia rappresenta in apparenza un fenomeno sorprendente se collocato nel contesto di crisi che caratterizza il presente, con una concorrenza extracanale in ascesa e una minore propensione delle famiglie al consumo, insieme alla percezione diffusa che la farmacia sia un canale costoso. Se però da una parte è vero che l’area dell’extra-farmaco è quella a cui sempre più i farmacisti stanno guardando per recuperare marginalità, dall’altra affermare che questo nuovo orientamento comporti una perdita d’immagine della farmacia come presidio legato alla salute sembra essere un’eccessiva semplificazione.


Per cercare di comprendere le ragioni che stanno alla base del risultato positivo del parafarmaco, il mercato della farmacia è stato ricostruito interamente aggregando categorie e prodotti sulla base del bisogno cui sono destinati. Questa nuova visione supera la tradizionale separazione tra mercato etico e commerciale e mostra in modo netto come anche nel parafarmaco molte referenze siano legate a un bisogno di salute e siano trainate dall’indicazione del medico o dal consiglio del farmacista.

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Grazie a un approfondito lavoro sulla banca dati New Line sono state quindi identificate cinque aree di fatturato, distinte in base al “driver” che guida la domanda:

L’area della Ricetta, che include i farmaci di fascia A e C.

2.    L’area dell’Automedicazione che include Sop e Otc.
3.    L’area del Parafarmaco-cura, cui sono state ricondotte le referenze dell’extra-farmaco ancora prescritte a integrazione di una terapia farmacologica o in alternativa.
4.    L’area del Parafarmaco-benessere, che include le referenze dell’extra-farmaco non strettamente legate al trattamento farmacologico.
5.    Infine l’area che è stata denominata Parafarmaco-mass market, dove sono incluse tutte quelle referenze che trovano i loro competitor negli scaffali del supermercato.


Osservato da questa nuova e originale prospettiva, il mercato rivela una struttura completamente diversa, nella quale scompare la canonica frattura tra etico (61,2%) e commerciale (38,8%) e dalla quale emerge invece un fatturato che per l’85% è legato a una domanda di salute. Ciò deriva dal fatto che alla fetta della Ricetta e dell’Automedicazione si somma quella del Parafarmaco-cura, che rappresenta una quota importante di fatturato

pari al 15% del totale. La restante parte è rappresentata dal Parafarmaco-benessere, che si ferma al 9,7%, e dal Parafarmaco-mass market, al 5,3%.


Utilizzando la nuova visione, sono stati analizzati i risultati realizzati dalla farmacia nei 12 mesi terminanti a marzo e nel primo trimestre del 2014. E’ interessante osservare che a fronte di una tendenziale stabilità nell’anno dell’area Ricetta e Automedicazione e in quella Parafarmaco-mass market, i migliori risultati si sono registrati nell’area del Parafarmaco-cura (+5,7% nell’anno) e del Parafarmaco-benessere (+3,3% nell’anno). Oltre alle buone performance annuali e trimestrali, questi ultimi due comparti sono anche quelli caratterizzati dal maggior prezzo medio per pezzo, a testimonianza delle buone potenzialità di queste categorie di prodotto in termini di marginalità per la farmacia.

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