La scelta negli acquisti è determinata più dall’emozione che dalla razionalità. Le ricerche in questo campo trovano sempre più conferme di questa realtà. Già da tempo si sapeva che il 90 per cento dei processi decisionali avviene a livello inconscio, non controllabile dalla consapevolezza. Le sensazioni provate giocano un ruolo importante e chi si occupa di vendita deve tenerne conto. Nasce così il neuromaketing, lo studio dei processi neurologici alla base delle decisioni e la loro applicazione pratica nel business.
Il 14 e 15 aprile prossimi a Roma si terrà il primo convegno italiano di neuromaketing, sito www.certamente2016.com. L’evento è organizzato da Ottosunove e Brainsigns.
Qualche esempio pratico? È finito “sotto indagine” il percorso visivo di un cliente di fronte a uno scaffale, come e perché un certo packaging riesca a deviare lo sguardo e quindi a interessare un consumatore. Sono oggetto di studio anche l’influenza esercitata dall’umore delle persone; i profumi, i colori e le forme che accendono l’emozione dei frequentatori di un retail. I pionieri in questo campo sono state le grandi multinazionali, ma ora anche in Italia ci si incomincia a occupare di questo nuovo campo.
Tra gli esperti, a Roma interverranno nomi come Fabio Babiloni, professore di Fisiologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, autore di pubblicazioni scientifiche e tra i Top Living Italian Scientist nel mondo. Lluis Martinez-Ribes, Associate professor all’ESADE Business School e partner presso “m+f=!”, professore in svariate università internazionali, nominato Retail Innovation Expert dalla Commissione Europea nel 2013.