Un braccialetto al polso in grado di comunicare con smartphone e tablet e condividere le proprie informazioni medico sanitarie in caso di emergenza o necessità: è solo uno degli innumerevoli esempi delle applicazioni che stanno già rivoluzionando – e lo faranno sempre di più in futuro – l’intero comparto sanitario.
Se ne è parlato diffusamente, a fine marzo a Milano, nella sede di Sanofi, nel corso di #meetsanofi, ovvero “L’internet delle cose ama la salute”, dedicato alle tecnologie “IoT” in grado di collegare gli oggetti a internet e al risvolto rivoluzionario proprio nel campo medico-sanitario.
Ne hanno discusso protagonisti delle startup, giornalisti ed esperti del settore che hanno delineato un futuro che renderà sempre più protagonisti i cittadini-pazienti con nuove opportunità nel campo medico-ospedaliero: dalla diagnostica alla telemedicina, dalla gestione ed elaborazione dei dati bio-metrici allo stesso rapporto medico-paziente.
IoT definisce la possibilità di collegare a internet qualsiasi oggetto, da un orologio al già citato braccialetto, purché in grado di funzionare come sensore e comunicare informazioni su di sé e l’ambiente circostante.
Uno scenario che ha fatto dire al cardiologo e genetista Eric Topol: «Stiamo entrando in un’epoca in cui ogni individuo avrà a disposizione tutti i propri dati medici e la potenza di calcolo per elaborarli».