Dopo l’estate, macchie melaniche più o meno vaste e lentigo solari sul viso, sulle mani e sul decolleté appaiono frequentemente sulla pelle delle consumatrici a partire dai 30 anni di età. Frutto delle cattive abitudini che inducono a stare al sole e non usare schermi protettivi adeguati. Vizi che si sommano a predisposizione genetica, uso di farmaci e intolleranze. È in autunno che le donne notano la comparsa di nuove dicromie o l’estensione di quelle già note e vanno a caccia di soluzioni.
Le possibili soluzioni
Trattamenti dermatologici a parte (dal laser ai peeling fatti dagli specialisti in ambulatorio) le donne si rivolgono in primis ad internet (dove le bufale non mancano) e poi ai farmacisti, generalmente ritenuti la figura professionale più preparata a dare consigli informati su come attenuare la macchie.
I cosmeceutici ‘correttivi’ (termine un po’ spinto ma che identifica le linee di prodotti di trattamento per problemi specifici e non solo idratanti) non mancano e rientrano nelle linee anti-invecchiamento perché spesso si tratta di sieri, gocce e creme da usare in sequenza con altri prodotti.
Il consiglio
Esiste l’antimacchia ideale? Cosa consigliare per le differenti necessità e come spiegare il principio di azione di questi prodotti alle donne che vogliono essere sempre più informate?
La prima raccomandazione dovrebbe includere la vendita dei prodotti depigmentanti insieme ad un idratante da giorno dotato di filtro solare contro i raggi ultravioletti di tipo B ma che sia in grado di filtrare anche la parte di raggi di tipo A. Questi ultimi infatti penetrano negli strati profondi del derma e innescano nella matrice reazioni di ossidazione e glicazione che facilitano la comparsa di macchie e perfino tumori cutanei.
Leggendo l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) sulle etichette si possono invece identificare i principi attivi specifici ad azione depigmentante. Fra gli ingredienti riconosciuti come efficaci ci sono, ad esempio, l’acido kojico (INCI Kojic Acid Palmitate), la nicotinamide (INCI Nicotinamide), l’acetilglucosamina (INCI Acetylglucosamine) e il sodio ascorbile fosfato (INCI Sodium Ascorbyl Phosohate). A questi segue una pletora di sostanze indicate per la pelle invecchiata e anche per agire sulle macchie come ad esempio il coenzima Q (INCI Ubiquinone), la vitamina PP (INCI Nicotinamide) e l’acetilcisteina (INCI Acetylcystein)
Attenzione però: se indicativamente i primi ingredienti della lista INCI dovrebbero essere quelli a più alta concentrazione ciò non vuol dire che quel principio attivo, magari elencato al secondo o terzo posto, lo sia davvero . Può capitare infatti che quell’ingrediente sia miscelato in partenza con eccipienti o stabilizzanti e perciò avere una concentrazione/efficacia attenuata.
Regole per allestire un’offerta adeguata
Le regole per rifornire la propria farmacia con i migliori cosmeceutici depigmentanti vanno quindi da:
– preferire prodotti con elenchi INCI brevi e senza una quantità elevata di siliconi;
– chiedere alle aziende produttrici di fornire maggiori informazioni sul dosaggio dei principi attivi depigmentanti che non dovrebbe essere inferiore all’1%;
– scegliere linee ad elevata compatibilità cutanea e prive di ingredienti sensibilizzanti, sperimentate contro le allergie, la cui efficacia sia stata anche sperimentata clinicamente e non solo con test di autovalutazione come sovente si nota. Un conto sono i dati oggettivi, un conto le sensazioni femminili seppure queste ultime delle volte superino la scienza.