Inaugurato qualche giorno fa, all’interno dell’Ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze, un orto medico che vuole ricordare il legame antico tra le piante, con le loro proprietà terapeutiche, e la salute umana. Un progetto voluto da istituzioni locali e sostenuto da Aboca, azienda del “naturale” da tempo impegnata anche sul versante culturale.
Un’istituzione antichissima
Sorto nel 1288, l’Ospedale di Santa Maria Nuova, a poche centinaia di metri da piazza Duomo, è probabilmente il più antico ancora in attività. La letteratura ci racconta che fin dall’inizio, al suo interno, si trovavano un orto medico e una spezieria; al 1545 risale invece l’apertura di un vero e proprio Giardino dei semplici, le piante medicinali che venivano coltivate, per l’utilizzo in spezieria, in una porzione di terreno adiacente l’ospedale. In questo terreno, ora denominato Chiostro delle Medicherie, è stato ricostruito l’antico Orto. L’iniziativa, rivolta a tutta la cittadinanza fiorentina, è promossa dalla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus e dal Museo di Storia Naturale/sezione Orto Botanico dell’Università di Firenze ed è stata realizzata grazie alla collaborazione di Aboca, con il pieno sostegno dell’Azienda Usl Toscana centro. «Innovatori per tradizione. Così potremmo sintetizzare in una definizione il senso di questo progetto che vede oggi in Santa Maria Nuova uno dei più fulgidi esempi di come tradizione e innovazione siano legate a doppio filo. Un assunto di fondo che caratterizza tutta la filosofia dell’azienda Aboca che da quarant’anni cavalca la ricerca scientifica sulle sostanze vegetali partendo dallo studio dell’esperienza antica, aprendo così nuove frontiere nella salute e nella cura delle malattie», sottolinea Massimo Mercati, direttore generale di Aboca.