L’OMS approva la risoluzione italiana sul prezzo dei farmaci

L’OMS approva la risoluzione italiana sul prezzo dei farmaci

Approvata a Ginevra il 28 maggio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la risoluzione sulla trasparenza dei farmaci promossa dall’Italia con il supporto di altri 22 stati. Una conclusione fortemente voluta dalla ministra Giulia Grillo che ha definito la data di ieri una “giornata storica”: «Oggi è una data storica: il mondo intero ha creduto alla nostra proposta di risoluzione che rappresenta una sfida per una maggiore equità nell’acceso alle cure e ora gli Stati si impegnano ad adottare i principi che abbiamo portato avanti perché non vi siano più barriere al diritto alla salute» ha dichiarato «Fino a oggi mettere in discussione i criteri dei prezzi dei medicinali è stato un tabù, ma adesso qualcosa è cambiato. La decisione dell’Oms apre una nuova rotta nei negoziati sui prezzi dei farmaci, ponendo un principio di trasparenza da cui non si torna indietro. Negoziare sulla base di informazioni più complete porterà a migliorare il dialogo con l’industria, ad avere un mercato più competitivo e innovativo e quindi a comprare più salute a parità di risorse».

La ministra ha aggiunto: «Quando abbiamo iniziato lavorare al testo della risoluzione, pochissimi hanno creduto che saremmo arrivati fino in fondo. E molti ci hanno chiamato visionari, sognatori. Oggi però dico forte e chiaro che senza un sogno, senza una visione, nessun cambiamento è possibile». Se alcuni stati avevano infatti aderito fin dal principio alla risoluzione, l’iter era stato osteggiato da un piccolo gruppo di Paesi che comprendevano Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti e Giappone. Questi ultimi si sono infatti formalmente dissociati dalla risoluzione adottata, sebbene i promotori abbiano apportato concessioni per rispondere alle loro obiezioni. La risoluzione ha avuto invece come co-sponsor: Algeria, Andorra, Botswana, Brasile, Egitto, Eswatini, Grecia, India, Indonesia, Kenya, Luxembourg, Malesia, Malta, Portogallo, Federazione Russa, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Sri Lanka, Uganda e Uruguay. Nel testo approvato si esortano gli Stati membri a migliorare la condivisione pubblica delle informazioni sui prezzi effettivi pagati dai governi e da altri acquirenti per i prodotti sanitari e una maggiore trasparenza sui brevetti farmaceutici, i risultati delle sperimentazioni cliniche e altri determinanti del prezzo in ogni fase della catena: dal laboratorio all’armadietto dei medicinali del paziente. La ministra ha concluso ringraziando il direttore generale di Aifa, Luca Li Bassi: « che ha lavorato senza sosta in queste settimane per coinvolgere il maggior numero di Paesi e per promuovere una nuova cultura della trasparenza nelle politiche internazionale del farmaco. L’Italia si pone alla guida del cambiamento, non si torna indietro».

 

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