Le farmacie vivono una fase di intensa e rapida trasformazione: da erogatori di farmaci prescritti dai medici sono diventati fornitori di servizi che rispondono ad una diffusa domanda di benessere. Anche i fruitori dei servizi sono cambiati e, in larga parte, esprimono una domanda di confronto e di supporto nella gestione della salute. La farmacia cambia immagine da diversi punti di vista: dai prodotti/servizi offerti, all’allestimento degli scaffali, alla crescente configurazione di spazi per accogliere una domanda di attenzione personalizzata.
Mentre si ridisegnano i luoghi di vendita, diventano indispensabili nuove competenze professionali centrate sul servizio e non sulla semplice erogazione. La farmacia diventa un punto di consulenza particolarmente importante in un tempo di fake news la cui diffusione è particolarmente minacciosa nell’ambito della salute. Il “fai da te” che Internet tende ad indurre può portare, ad esempio, ad acquisti in rete non solo inefficaci, ma dannosi in quanto completamente avulsi da qualunque valutazione clinica dell’adeguatezza del dispositivo acquistato a colui che dovrà utilizzarlo.
Il farmacista diventa quindi una delle figure chiave che supporta la relazione medico paziente e assume una particolare importanza nella gestione di malattie croniche per le quali si rende indispensabile un monitoraggio frequente.
In un intenso processo di cambiamento come quello a cui assistiamo, anche l’offerta formativa deve essere consapevole delle trasformazioni. Le Università che sono sede di corsi in ambiti farmaceutici e affini si trovano di fronte all’esigenza di formare veri e propri “consulenti della salute e del benessere”. A questo scopo, i nuovi curricula formativi comprendono ormai materie come management e marketing, conoscenza dei dispositivi medico-diagnostici e percorsi assistenziali e del benessere e studio delle piante officinali e dei prodotti naturali. Entrano così nei percorsi universitari corsi adeguati a un’idea di salute che si è andata ridefinendo negli ultimi anni, per formare una figura di farmacista, che risponda a funzioni più ampie rispetto a quelle previste nei tradizionali piani di studio.
Nuove competenze adeguate al nuovo ruolo della Farmacia
La figura del farmacista si trova oggi al crocevia di diverse competenze: una delle principali è la capacità di collaborazione. Il farmacista deve collaborare con i medici, i pediatri di famiglia e con i diversi professionisti delle strutture sanitarie. Anche le funzioni si diversificano fino a comprendere la capacità di identificare reazioni avverse ai medicinali ed eventi avversi riconducibili agli stessi.
Ma le aree di coinvolgimento sono potenzialmente ancora più ampie. Il farmacista partecipa a progetti di educazione sanitaria per la promozione di corretti stili di vita; fornisce informazioni e chiarimenti sui medicinali, sulla conservazione, il contenuto, l’attività terapeutica, la modalità e i tempi di somministrazione, gli effetti collaterali dei medicinali, inclusi i nuovi farmaci. È in grado di aiutare i clienti nell’utilizzo degli integratori alimentari e capace di una corretta informazione in ambito nutrizionale. Gestisce inoltre nuovi servizi (ad esempio, la partecipazione al servizio di assistenza domiciliare integrata o la prenotazione di visite ed esami) che rispondono a ulteriori necessità soprattutto della popolazione anziana.
In sintesi, il farmacista deve: fornire prestazioni di supporto all’autocontrollo di base (es. colesterolo, glicemia, pressione arteriosa, elettrocardiogrammi ecc.); deve essere in grado di identificare eventuali effetti collaterali e, se possibile, integrare le indicazioni del medico anche in funzione della riduzione degli sprechi che si producono quando i medicinali non vengono usati in modo corretto. In generale, è un riferimento fondamentale per fornire informazioni utili al fine di migliorare la salute e favorire la prevenzione.
Si intuisce come la professione del farmacista richieda competenze multidisciplinari che affiancano quelle di altri operatori sanitari: dai medici agli psicologi, ai fisioterapisti. La rapida trasformazione del complesso mondo della cura richiede non solo di innovare i profili nei corsi di studio universitari, ma propone anche l’esigenza di una formazione continua dei farmacisti. Le conoscenze disciplinari e specialistiche devono essere supportate da ricorrenti occasione di riflessione in grado di alimentare relazioni empatiche ed efficaci. È pertanto necessaria una formazione continua che integri conoscenze scientifiche con competenze relazionali come la capacità di ascolto e la capacità di cooperazione tra i diversi soggetti potenzialmente coinvolti nella gestione della salute.