Customer first, prima viene il cliente. E’ la parola d’ordine che dovrebbe sempre guidare il retail, perché la pena che attende chi non sa cogliere le aspettative del consumatore è l’emarginazione. Aiuta in questo il sondaggio pubblicato un paio di settimane fa da Altroconsumo e ripreso da Pharmaretail: nel complesso farmacie e farmacisti ricevono dagli italiani un giudizio più che lusinghiero, ma l’indagine offre anche suggerimenti su che cosa vorrebbero trovare i clienti in farmacia e oggi ancora non c’è (ancor meglio sarebbe capire cosa vorrebbero i “vostri” clienti dalla “vostra” farmacia).
Per prima cosa colpisce la richiesta di un’area dedicata al colloquio privato, al “consiglio lento”, personalizzato e profondo. Deriva dalla sensazione che in farmacia ci sia solitamente poca privacy e offre ai farmacisti un prezioso assist per migliorare servizio e consulenza professionale. Occorrerebbe prima che il titolare si liberasse dall’ansia del cliente in attesa e della paura che scappi perché c’è coda, ma lo stesso sondaggio di Altroconsumo viene in aiuto: soltanto il 19% degli intervistati, infatti, si dichiara insoddisfatto dei tempi di attesa (quindi l’81% non se ne lamenta!).
Con la richiesta di maggiore privacy e di spazi dedicati al consiglio, i clienti lanciano sottotraccia il messaggio che vorrebbero ricevere più consiglio, più attenzione, e sono disposti ad attendere per averli. Quando entrano in farmacia, non desiderano soltanto acquistare ma acquisire conoscenze, informazioni qualificate e attendibili. Saperi, in sostanza, che non si attingono dai media e che solo il farmacista può trasmettere perché sa personalizzare la propria comunicazione.
A volte, poi, per garantire un po’ più di privacy in farmacia basta poco. Potrebbe essere sufficiente risistemare l’area del banco e ciò che c’è sopra (casse, computer, espositori da banco), oppure far rispettare le linee di cortesia tracciate per terra. L’obiettivo, in tutti i casi, dev’essere quello di facilitare la comunicazione tra farmacista e cliente per generare fedeltà. E per generare fedeltà è necessario che l’offerta sorprenda positivamente la domanda, dando di più di quanto si possa attendere. Fatevi scegliere non per la prossimità o la comodità, ma perché siete in grado di superare le aspettative dei vostri clienti andando oltre la sola proposta di prodotti o prezzi interessanti.
Basta dunque con il solito alibi delle code al banco. Dedicate al consiglio tutto il tempo necessario e offrite ai vostri clienti una consulenza personalizzata e approfondita, sulle modalità d’uso, sulle controindicazioni, sui prodotti complementari, sui comportamenti da adottare per un migliore stile di vita. Cedere all’immobilismo, accontentarsi della routine per non chiedersi quotidianamente che cosa vogliono i nostri clienti, può essere molto pericoloso. Cambiare è l’unica strada per provare a migliorare.
L’ansia della coda al banco è solo un alibi
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