Un master con un taglio pratico, idoneo a supportare la crescita professionale del farmacista come primo operatore del settore sanitario capillarmente disponibile sul territorio. Questa l’offerta formativa dell’undicesima edizione del Master in farmacia territoriale “Chiara Colombo”’, che vede aprire in questi giorni le iscrizioni, per cominciare le lezioni a novembre.
Il master – organizzato dall’Ordine dei farmacisti e dall’Università di Torino – è ormai diventato riferimento per i farmacisti neolaureati, ma anche per chi avendo intrapreso professioni diverse vuole tornare dietro al banco.
Farmacista di comunità: specializzarsi nel consiglio e nella gestione
Il corso ha l’obiettivo di formare farmacisti esperti in grado di padroneggiare l’organizzazione della farmacia in tutti i suoi aspetti, dalla scelta del fornitore al concetto di servizio per il cliente. Al termine del percorso, il farmacista avrà acquisito competenze ampie e adeguate a poter svolgere la propria attività in qualità sia di titolare/direttore sia di collaboratore nelle farmacie territoriali aperte al pubblico. Potrà infatti proporsi per ricoprire ruoli organizzativi e gestionali, per sviluppare singoli reparti o l’intera gestione della farmacia.
«Siamo giunti alla undicesima edizione del master, quindi oltre a offrire continuità didattica, siamo riusciti a creare un ambiente interattivo, non accademico in senso stretto, in cui studenti e docenti si stimolano a vicenda», spiega a PharmaRetail Paola Brusa (nella foto), docente del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco di Torino e coordinatrice del Master. «Il master è utile per farmacisti giovani, neolaureati, ma anche non più giovani, per esempio che vogliono tornare al banco dopo aver intrapreso altri percorsi lavorativi. In pratica, per tutti i farmacisti che vogliono approfondire i diversi aspetti della professione del farmacista di comunità; durante gli studi universitari, infatti, si affrontano tematiche scientifiche, ma non legate all’attività quotidiana al banco. Il corso prevede la partecipazione di circa 60 docenti, quasi nessuno universitario, che in 6 ore settimanali si confrontano con gli studenti, offrendo loro soluzioni pratiche alle problematiche che si affrontano in farmacia».
Quella del farmacista territoriale è destinata a diventare una figura professionale specializzata, che deve sempre più ampliare e aggiornare le proprie competenze e conoscenze, in linea con l’evoluzione della professione e con l’evoluzione della farmacia, che in questo ultimo periodo di Covid ha reso ancora più evidente la sua funzione sanitaria e di collante sociale.
«Le ore di corso sono destinate a trattare tematiche scientifiche, discussioni in ambito bioetico, per esempio sul tema dell’inizio e di fine vita; ma anche aspetti manageriali, dalla gestione del magazzino al controllo di gestione, oltre a nozioni di marketing».
Il corso permetterà, inoltre, di approfondire tutte le tematiche relative alla corretta dispensazione del medicinale e alla vendita di dispositivi medici, nonché di tutto il parafarmaco. «Infine, saranno ospiti professionisti con esperienze differenti, come il Banco farmaceutico, Agifar, o rappresentanti delle cooperative» conclude Brusa.
L’attività formativa del corso è di 60 Crediti formativi universitari (30 per verifiche accertamento competenze acquisite, 20 per tirocinio, 10 per la prova finale).
Trenta i posti disponibili (con un numero minimo di quindici iscritti), 265 ore di lezione ex cathedra, 500 ore di tirocinio per anno accademico da svolgere in una farmacia aperta al pubblico, un anno di durata.
La frequenza è obbligatoria e le iscrizioni dovranno pervenire entro il 30 settembre 2020.
Federfarma, prima sostenitrice del Master, ha assicurato la propria totale collaborazione nel creare sinergie tra università e farmacie, Assogenerici, Banca Alpi Marittime e Difa Cooper SpA.
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