Più che un’opportunità di business è ormai una necessità non rimandabile. Investire nel multicanale è l’ultimo trend nella distribuzione francese, pronta a recuperare il tempo perduto dopo aver a lungo scelto una strategia attendista.
Lo ha rilevato la seconda edizione di Baromètre digital du commerce di Lsa e Oliver Wyman, secondo cui gran parte dei retailer starebbe compiendo almeno il primo passo nel digitale, pianificando così un nuovo approccio omnicanale. Il nuovo orientamento significa lo sviluppo di servizi aggiuntivi, a cominciare dal click & collect, sempre più diffuso nel grocery, pur ponendo spesso problemi di redditività. Avverte Xavier Mussard, dirigente di Oliver Wyman: «Oggi le insegne non possono più fermarsi a ragionamenti sul breve termine».
Il rischio maggiore dell’apertura al digitale, a detta degli analisti, è invece nascosto nell’enorme mole di informazioni sulle abitudini di consumo immagazzinate dai principali social e marketplace on line. Tutti dati che erano prerogativa dei distributori e che oggi invece affidano ai giganti del web l’opportunità di intervenire a monte nel processo di decisione degli acquisti. Senza considerare l’eventualità che società del calibro di Facebook o Google possano lanciare in futuro store fisici.
Precisa Bernard Demeure, partner di Oliver Wyman: «Di fronte al pericolo di essere emarginati e perdere il rapporto con i clienti, i retailer hanno tutto l’interesse a rafforzare i loro investimenti in nuovi strumenti e tecnologie. La loro sopravvivenza ha questo prezzo». Intanto, secondo gli intervistati da Lsa, le insegne che stanno interpretando meglio la transizione al multicanale sono, nell’ordine, Fnac, Darty e Decathlon. La prima dei dettaglianti alimentari è E. Leclerc, in quinta posizione, davanti a Carrefour e Auchan.