Intolleranze alimentari, il farmacista non è il principale punto di riferimento

Intolleranze alimentari, il farmacista non è il principale punto di riferimento

In Italia i veri allergici sono oltre 2 milioni (tra cui 600mila bambini) e gli intolleranti a lattosio, nichel o altre sostanze contenute negli alimenti sono circa 10 milioni, ma si stima che almeno altri 8 milioni di italiani siano «ipersensibili immaginari», cioè imputano all’assunzione di un cibo i sintomi più vari (*). La ricerca di Friendz (**), che ha coinvolto quasi 10.000 persone della community, svela un gap tra percezione e realtà.


Il cambiamento di abitudini nella vita quotidiana

Il cambio di dieta per chi autodiagnostica un’intolleranza non ha comportato pressoché alcun problema mentre la percentuale di coloro che dichiarano di aver riscontrato difficoltà nella modifica delle abitudini alimentari e nel reperire alimenti a loro dedicati a un prezzo accessibile aumenta considerevolmente tra coloro che si sono rivolti a un medico.

In particolare le problematiche si evidenziano maggiormente quando la dieta gluten/lactose free è applicata fuori casa: la vera difficoltà risiede nel far capire le esigenze alimentari agli addetti della ristorazione. Ciò porta spesso gli intolleranti al lattosio e i celiaci a evitare di uscire.


Perché i consumatori cambiano dieta?

Il 43,4% della community di Friendz, che ha partecipato al sondaggio, dichiara di acquistare regolarmente e consumare prodotti alternativi per diete di esclusione, nel 96,1% dei casi autogestite. Il 44,2% degli intervistati ammette di farne uso per sentirsi più leggero mentre un altro 20,2% crede che questi prodotti facciano bene alla salute e, in generale, 1 su 3 ha iniziato a comprarli a causa di problemi di digestione.


A chi fanno riferimento i consumatori per il tema delle intolleranze?

Solo la metà di coloro che hanno partecipato al sondaggio (53,6%) si è rivolto ad un medico per la diagnosi; il 10,2% ha effettuato un test in farmacia e più di un terzo degli intervistati (36,2%) si è bastato su un’auto-diagnosi, eliminando determinati alimenti dalla dieta.

Una volta deciso il cambiamento di regime alimentare, i più acquistano nella Gdo: 8 intolleranti al lattosio su 10 fanno la spesa nella Gdo così come il 57,9% dei celiaci, mentre tra gli altri intolleranti al glutine il 17,8% si reca in negozi specializzati e il 17,2% nelle farmacie.


La maggioranza (50,3%) vorrebbe acquistare i prodotti a prezzi più accessibili.


Il ruolo della Farmacia

Se è impossibile puntare sulla guerra dei prezzi, il Farmacista ha una grande occasione di fare informazione e di condurre coloro che manifestano disturbi e segnali reali verso un percorso corretto di diagnosi e cura.


Fonti:

(*)Food Allergy Italia, l’Associazione Italiana Allergie Alimentari, parla di un fenomeno importante ma con contorni sfumati.

(**) ricerca Friendz, start up nata con una app che ha permesso la connessione fra le aziende che vogliono apparire naturalmente sui social e le persone che vogliono fare un’attività per i loro brand preferiti a fronte di un piccolo compenso. Oggi offre soluzioni di ricerca basate su attività di community social.

 

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