Integratori, il ruolo di medici e farmacisti

Integratori, il ruolo di medici e farmacisti

Gli italiani riducono viaggi, vacanze e shopping, ma non rinunciano agli integratori alimentari. E’ quanto emerge dall’indagine condotta da GfK Eurisko per Federsalus, l’associazione che rappresenta le aziende del comparto salutistico. La ricerca è stata presentata a Milano la settimana scorsa, nel seminario organizzato da Federsalus per indagare sui key trend del mercato degli integratori. Oltre a GfK Eurisko, erano presenti all’evento anche New Line, che ha tratteggiato le tendenze del canale farmacia (scarica i report dal sito New Line), Iri e Snamid. La ricerca GfK rivela che l’80% dei nostri connazionali ha utilizzato nell’ultimo anno almeno un integratore alimentare (+15% dal 2012), pur ricercando la convenienza di prezzo. Fra i motivi di questa scelta, accanto a “tono e rinforzo” (38%), prevalgono esigenze di “cura” (40%) e “prevenzione” (39%), soprattutto tra gli over 65 e le donne. Proprio le donne si confermano i principali consumatori di integratori (il 58% del totale), anche se cresce il numero degli uomini che ne fanno uso (42%). L’utilizzo nell’area del tono e del rinforzo interessa soprattutto i giovani (20%) che puntano a migliorare le performance fisiche e cognitive e le difese immunitarie.


Il medico e il farmacista, seppure con ruoli diversi, si confermano gli interlocutori di riferimento per il consumatore, che si rivolge a loro in 2 casi su 3 per un consiglio sull’utilizzo di integratori alimentari. La ricerca ha rilevato inoltre che il 52% dei medici di medicina generale e il 33% dei medici specialisti consiglia abitualmente integratori alimentari per soddisfare le molteplici esigenze dei loro pazienti. I medici di medicina generale, in particolare, tendono a consigliare gli integratori soprattutto per risolvere problematiche gastrointestinali (instestinali 38%, gastrici 49%), cardiovascolari (colesterolo e dislipidemie 57%) e osteoarticolari (47%). Mentre per il medico specialista, gli integratori rappresentano una scelta valida per problemi relativi agli occhi (45%), l’apparato uro-genitale (35%) e i disturbi femminili (25%).


Si conferma determinante il ruolo del farmacista, cui il consumatore si rivolge soprattutto per disturbi da raffreddamento (38%), problemi di capelli (32%), sonno (30%), tono ed energia (28%), vitamine e sali minerali (25%). «Sempre più attenti alla salute, gli italiani trovano negli integratori alimentari un importante aiuto per la prevenzione e il benessere» afferma Isabella Cecchini di GfK Eurisko«Interessante osservare come il medico, sia quello di famiglia che specialista, si sia avvicinato al mondo degli integratori, riconoscendo in essi un razionale scientifico che ne giustifica l’utilizzo in molteplici aree: dai piccoli disturbi (disturbi intestinali, disturbi del sonno, problemi genitourinari‎, affaticamento fisico e mentale) alla promozione del benessere (recupero e rinforzo)».


Il mercato degli integratori in farmacia ha totalizzato nell’ultimo anno (terminante gennaio 2015) 2.164,4 milioni di euro per un totale di 144,1 milioni di confezioni vendute, valore paragonabile a quello del farmaco senza ricetta. Il trend di crescita è del 7,9% a valore e del 7% in unità vendute. Inoltre le rilevazioni di Iri per Federsalus registrano una crescita del comparto integratori – a differenza della generale sofferenza degli altri settori del largo consumo confezionato – anche nel canale dei super e iper mercati: il valore di fatturato generato è di 146 milioni di euro per un totale di 24 milioni di confezioni vendute.

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