E’ stato presentato a Milano il volume “Integratori alimentari nell’Unione Europea: gli sviluppi della normativa e le prospettive di un comparto in evoluzione”, realizzato da Vittorio Silano, CEF Panel EFSA, in collaborazione con Marco Fiorani, Presidente FederSalus, che fa chiarezza sull’intero complesso delle norme comunitarie che regolano il comparto e spiega le principali dinamiche del mercato italiano ed europeo.
La mancata armonizzazione della normativa Europea sugli integratori alimentari determina ancora oggi, a distanza di quasi 15 anni dall’entrata in vigore del Regolamento 2002/46 sugli integratori, diversi ostacoli per lo sviluppo del settore, primo fra tutti quello alla libera circolazione delle merci per l’inadeguata applicazione della procedura di mutuo riconoscimento. Una situazione che determina notevoli difficoltà per l’industria nell’approccio al mercato comunitario.
Il volume, strutturato in sette capitoli, dedicati ciascuno ad analizzare un aspetto specifico della normativa del settore, affronta ed approfondisce gli aspetti regolatori degli Stati membri dell’Unione Europea confrontandoli con quelli dei Paesi extra Ue. La Commissione Europea, infatti, ha armonizzato solo alcuni aspetti in materia di integratori alimentari a base di vitamine e minerali, e ha rinviato ad una seconda fase la definizione di norme relative ad altri nutrienti e sostanze determinando grande eterogeneità della normativa che rimane appannaggio dei singoli Stati Membri, «spesso senza che siano chiari i motivi di tali differenze – come afferma il Prof. Silano -. In molti casi le normative differiscono enormemente da Paese a Paese con le immaginabili difficoltà di transito di questi prodotti all’interno del mercato comunitario».
«L’Europa assorbe il 20% circa del consumo mondiale di integratori alimentari che è pari a 66 miliardi di euro. In Europa il valore del mercato degli integratori ammonta a circa 13 miliardi di euro e rappresenta il 37% del totale mercato Consumer Healthcare – afferma il Presidente FederSalus Marco Fiorani, coautore del testo –. L’Italia è il principale mercato europeo, e nell’ambito dei cinque Stati leaders in Europa è quello che ha registrato il maggior tasso di crescita del periodo fra il 2009 ed il 2015. L’industria oggi risponde all’evoluzione dell’approccio alla salute degli individui investendo in innovazione di prodotto e tecnologica e nel supporto scientifico dei prodotti. Tuttavia, ad un’industria che investe si affianca un contesto regolatorio che rischia di frenare lo sviluppo. FederSalus ha avviato un percorso di riconoscimento dell’integratore alimentare come presidio della salute e sta lavorando per portare all’attenzione delle Autorità questi temi e per fornire alle imprese gli strumenti giusti per favorire innovazione e qualità.»