Integratori alimentari, il farmacista al centro di un modello virtuoso

Integratori alimentari, il farmacista al centro di un modello virtuoso

Milano – 20 marzo 2017. FederSalus ha partecipato per la prima volta a FarmacistaPiù, il congresso nazionale della professione, con un workshop in cui si è confrontata con Integratori Italia e Federfarma sul tema “Impatto dell’uso degli integratori alimentari sui costi del SSN”.


Lo studio Gfk svela gli Active Aging

Le patologie croniche sono un ampio gruppo di malattie caratterizzate da una progressiva degenerazione, con un forte impatto socio economico e una ricaduta sulla qualità di vita di chi ne è affetto. In particolare, quelle legate alla salute delle ossa, al colesterolo alto, all’ipertensione, al diabete, all’apparato circolatorio, incidono su una popolazione caratterizzata da un elevato invecchiamento. Esse sono infatti più frequenti nella fascia dei Senior, tra i 55 e i 74 anni, composta da quasi 15 milioni di individui. Una quota non trascurabile di queste malattie è dovuta a stili di vita scorretti, quali fumo, alcool, mancanza di attività fisica, cattiva alimentazione. Tuttavia all’interno di questa categoria della popolazione, come emerge dalla ricerca di Gfk per FederSalus “Salute, ciclo di vita e integratori”, circa 2 milioni sono i cosiddetti Active Aging, persone attive, dedite alla cura di sé e alla promozione del proprio benessere, che mettono in pratica atteggiamenti verso la salute competenti e responsabili. In una logica di attenzione alla salute e orientamento alla prevenzione, gli Active Aging integrano più degli altri la propria alimentazione. Questa nuova fascia della popolazione costituisce un modello comportamentale da tenere in considerazione e che, se supportato, porterebbe a significativi risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale.


Il ruolo del farmacista nel modello virtuoso

Il ruolo del farmacista, attore fondamentale nel processo di cura, in termini di relazionalità sociale, assume in questo contesto un’importanza determinate per l’affermarsi di questo modello virtuoso che potrebbe contribuire al contenimento dei costi del SSN, abituando il paziente ad adottare atteggiamenti che prevengano l’insorgere di patologie ospedaliere.

“FederSalus ha accettato l’invito a partecipare a FarmacistaPiù nella convinzione che il farmacista rappresenti una figura determinante per l’industria degli integratori alimentari – afferma Marco Testa, Presidente FederSalus -. L’integratore alimentare si è progressivamente affermato con un ruolo funzionale per affrontare e gestire specifiche esigenze di trattamento e prevenzione di malattie promuovendo il mantenimento della salute. Questi prodotti potrebbero risultare utili per la riduzione dell’incidenza di alcune patologie e delle loro complicanze e comportare quindi un reale risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale. In questo il Congresso dei farmacisti italiani ha rappresentato un’importante occasione di confronto con le Istituzioni e gli attori del Sistema Salute”.


L’esempio della malattia renale cronica

Quando adottati per la prevenzione e controllo di specifiche patologie ad alto impatto socioeconomico, oltre ai benefici clinici, i prodotti nutraceutici possono infatti giocare un ruolo importante sul contenimento dei costi sanitari. In particolare, uno studio di recente pubblicazione (Scalone et al. 2010), volto ad esaminare i benefici economici del trattamento dietico-conservativo della malattia renale cronica, ha evidenziato come l’adozione di una dieta a severa restrizione proteica, nei pazienti ≥70 anni, è risultata in grado di posticipare l’inizio della dialisi di circa un anno, comportando un risparmio stimato per il SSN di 21.180 €/paziente per il primo anno di trattamento. Inoltre, la somministrazione della terapia dietetica nel paziente in fase predialitica è supportata anche da uno studio (Mennini et al. 2013), secondo cui l’adozione della dieta ipoproteica rispetto alla standard sarebbe in grado di comportare una riduzione a dieci anni del 18% degli ingressi in dialisi e un risparmio per il SSN di 13.829€/paziente.

“La ricerca scientifica ha confermato i benefici clinici ed economici del trattamento dietetico conservativo nella malattia renale cronica tramite diete ipoproteiche ed eventuale supplementazione con chetoanaloghi e amminoacidi essenziali – afferma il Prof. Piergiorgio L. Colombo, docente dell’Università degli Studi di Pavia – i nutraceutici non contribuiscono soltanto al mantenimento della salute e del benessere della popolazione, ma anche alla sostenibilità economica del servizio sanitario”.


L’importanza degli integratori nel canale farmacia, alcuni dati

Gli integratori alimentari sono la seconda categoria nel canale farmacia subito dopo il farmaco branded. Il mercato totale degli integratori sviluppa nell’anno mobile terminante a gennaio 2017 un valore di quasi 2,8 miliardi di euro che si traduce in circa 196,7 milioni di confezioni vendute. Il trend a valore si conferma positivo registrando un incremento del +7,7% rispetto all’anno mobile terminante a gennaio 2016. Tale trend positivo è sempre guidato dal canale farmacia dove gli acquisti si concentrano con una quota del 92,4%  (Fonte: New Line Ricerche di Mercato).


Il ruolo di FederSalus

FederSalus, Associazione Nazionale Produttori e Distributori di Prodotti Salutistici è l’Associazione italiana rappresentativa del settore degli integratori alimentari. Fondata nel 1999, attualmente conta oltre 170 aziende associate. Attraverso la collaborazione con strutture di ricerca ed istituzioni nazionali ed europee, l’Associazione si propone di sostenere le istanze del comparto e, al contempo, tutelare la salute del consumatore promuovendo la corretta informazione sui prodotti salutistici e la loro qualità e sicurezza. Per approfondimenti è disponibile il sito www.federsalus.it

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