Si può crescere limitando le promozioni. È una buona notizia per il mercato del retail e proviene dai dati di una ricerca Nielsen. L’indagine ha dimostrato che i retailer che hanno ridotto la pressione promozionale nel 2015 (una riduzione di circa 1,4 punti – dal 31,2 al 29,8 per cento con picchi di – 4 punti) hanno registrato una crescita annua delle vendite del +0,7 per cento a parità di rete. Inoltre, i 15 gruppi su 25 che hanno ridotto la percentuale di vendite fatta in promozione hanno visto alzarsi complessivamente il livello di fedeltà.
Esagerare con le promozioni ha avuto come conseguenza negativa la perdita di valore di intere categorie di prodotto. Queste politiche sui prezzi dunque non pagano più, e la domanda oggi non pare più appiattita sul prezzo basso, ma dimostra di preferire servizio e innovazione.
La crescita, secondo la ricerca Nielsen, premia chi lancia novità nel retail. Sono in ascesa, nell’alimentare, i prodotti di Largo consumo confezionato, specie nell’area salutistica/benessere, a scapito del fresco a peso variabile. Sono stati premiati con una crescita di fatturato del 5,7 per cento quei punti vendita che hanno introdotto elementi innovativi per migliorare servizi e qualità dell’offerta.
La grande sfida da affrontare adesso continua a chiamarsi e-commerce. Nel frattempo Amazon è diventata l’insegna meno cara rispetto a 26 competitor bricks&mortar (fonte Nielsen) e ha ampliato l’assortimento portandolo a 24.000 referenze e 900 fornitori.