L’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients è ad una svolta? Più noto ai farmacisti come ‘INCI name’ che identifica l’elenco degli ingredienti riportato sulle etichette secondo una nomenclatura comune di paese in paese per facilitarne l’identificazione (soprattutto da parte degli addetti ai lavori, molto meno dai consumatori), si arricchisce di nuove sostanze. O meglio: la Commissione europea ha finalmente aggiornato e riadattato ai nostri tempi l’inventario incluso nella direttiva 96/335/EC. Ai già noti 12-14 mila componenti classificati e dotati di numerazione se ne aggiungono così oltre 10.000 in più.
Il glossario
Il nuovo glossario, appena messo a punto dalla Commissione, contiene infatti 24.491 ingredienti o gruppi e miscele ed include i componenti più usati e alla moda negli ultimi anni e anche quelli recentemente più discussi. Era insomma arrivato il momento di ricontare la pletora di sostanze contenute nei prodotti di bellezza che, nel mondo, hanno raggiunto i 412 miliardi di euro di fatturato nel 2017 (dati PwC) e che supererà i 500 miliardi di euro entro il 2021.
Fra le sostanze che non erano incluse nel vecchio inventario ci sono diversi enzimi, lieviti, composti fermentati e ‘bioattivi’ (che arrivano da Oriente dove hanno enorme successo). Così come il grande ritorno degli estratti e delle parti di funghi e broccoli (ingredienti vegani fra i più richiesti al momento). Poi i filtri solari di nuova generazione. Resiste il dibattuto PABA (siamo in attesa di una analisi approfondita della Commissione che chiarisca se questo ingrediente, insieme ad altri, sia da ritenersi oppure no un interferente endocrino).
Nel nuovo glossario c’è anche posto per la discussa cannabis che si usa eccome in cosmetica in almeno una decina di forme diverse fra cui il suo olio, gli estratti, i fiori, le radici. Incluso il cannabidiolo, ad azione rilassante. La cannabis è nel nuovo glossario e ad ogni tipo di parte usata della pianta corrisponde un diverso valore INCI.
Si legge su Cosmetic and Toiletries science applied che “In risposta ad un così alto numero di nuovi ingredienti introdotti sul mercato il precedente glossario, risalente al 1996, non era più sufficiente ed esaustivo, andava sostituito e aggiornato”.
Stefano Dorato, direttore regulatory and scientific relations dell’associazione Cosmetica Italia mi riferisce che il numero di ingredienti in ambito cosmetico classificato INCI nel vecchio regolamento oscillava fra i 12 e i 14 mila ma che cresce con una media di 700 nuovi composti ogni 12/24 mesi perciò un aggiornamento dell’inventario era atteso da tempo anche dalle industrie. Le imprese nel frattempo già hanno usato ed usano le definizioni INCI per i nuovi ingredienti che non erano rientrati nel vecchio inventario. Insomma come spesso accade le industrie (di tutto il mondo) superano leggi e regolamenti e li anticipano.
Nel frattempo il nuovo inventario è stato inviato alla World Trade Organization e c’è tempo fino al 18 febbraio per eventuali commenti da parte delle industrie coinvolte. Entro il primo quadrimestre di questo anno, fa sapere la Commissione europea, la versione finale sarà pubblicata sull’Official Journal of European Union per divenire operativa a partire dal ventunesimo giorno successivo alla data della sua pubblicazione.
Nel frattempo, per i farmacisti che volessero consultarlo, sia il testo del glossario che la decisione della Commissione europea sono consultabili integralmente nella sezione apposita del sito della Commissione Europea.