Circa 8,6 milioni di italiani hanno acquistato prodotti e servizi via mobile nel mese di aprile, un numero in costante crescita quello degli e-shopper nostrani, che è aumentato del 3,9 per cento nell’arco degli ultimi 12 mesi. L’aspetto risulta rilevante per i retailer al fine di ottimizzare l’esperienza in funzione della piattaforma e massimizzare l’interazione da parte dell’audience di riferimento.
In Italia, così come in altri Paesi come Francia e Spagna, il maggior numero di acquisti viene fatto via browser: un 66,69 per cento degli italiani preferisce questa piattaforma per fare shopping rispetto al 44,7 per cento acquista via app, nonostante l’utilizzo di applicazioni nel complesso costituisca la componente principale del consumo di contenuti da mobile. Nel confronto browsers vs app fanno eccezione i dati rilevati nel Regno Unito e in Germania dove l’incidenza di acquisti da app o browser è simile.
Nel contesto europeo, la penetrazione dello smartphone (pari al 68,7 per cento) è relativamente inferiore agli altri Paesi Eu5, tuttavia l’Italia, con un aumento del 13,4 per cento del numero di utenti possessori di smartphone in un anno, è il mercato con il tasso di crescita maggiore in assoluto. I numeri sul panorama mobile rilasciati da comScore Mobile Advisor evidenziano le differenze esistenti a livello di adozione dello smartphone nel continente europeo.
In Francia e Germania si registrano le percentuali di possessori di smartphone più elevate nei mercati Eu5; nel mese di aprile, le loro audience hanno infatti toccato quota 80 per cento. Ma se i dati sul possesso di smartphone risultano particolarmente elevati, gli europei si sono imposti anche come assidui mobile shopper. Nel Regno Unito, gli utenti smartphone che hanno anche effettuato almeno un acquisto on line sono stati oltre un terzo nel mese di aprile, seguiti proprio dall’Italia.
Sulla base della media trimestrale dei prodotti venduti via smartphone, al primo posto la categoria “accessori e abbigliamento” (36,9 per cento), seguita da “consumer electronics” (31,6 per cento), libri (non eBooks) (28,1 per cento), biglietti (23,9 per cento), personal care (19,8 per cento), buoni regalo (17,4 per cento) e giocattoli (12,3 per cento). Meno rilevanti ma pur sempre consistenti le vendite di servizi come biglietti aerei (12,3 per cento) e hotel (10,7 per cento).