Dall’ultima edizione di Cosmoprof è emerso un incremento dei consumi del settore beauty in farmacia – con un fatturato che, nel canale farmacia, per il 2015 si attesta a milleottocentrotrentaquattro milioni di euro, con una variazione di +1,5% rispetto all’anno precedente (fonte: Beauty Report 2016 – Cosmetica), superiore a quella di altri attori del mercato più ampi ma rimasti sostanzialmente stabili, quali le profumerie e la grande distribuzione. Un notevole aumento di quote di mercato nello stesso periodo si è registrato invece in canali attualmente di dimensioni minori ma che sono indicativi di un trend di cui tenere conto: le erboristerie (+2,9%) e le vendite per corrispondenza/e-commerce (+33%). I farmacisti devono dunque far fronte alla concorrenza di un vasto numero di canali distributivi, inclusi altri minori, come i negozi monomarca e i canali professionali (estetiste, acconciatura). Un’analisi attenta dei punti di forza della farmacia nel settore beauty può essere il miglior punto di partenza per capire come ottimizzare il servizio e potenziare questa importante fonte di fatturato.
Il valore aggiunto del cosmetico acquistato in farmacia
Dal Beauty Report 2016 risulta che i cosmetici venduti in farmacia rappresentano una quota in costante crescita: il 18,6% del totale (rispetto al 19,9% delle profumerie, al 4,4% delle erboristerie e al 4,7% dell’e-commerce). Un dato che conferma la fiducia riposta dai consumatori nei livelli di specializzazione e cura del servizio della farmacia, indubitabilmente superiori ad altre superfici di distribuzione, quali per esempio il mass market. Inoltre i clienti, per risparmiare, solo in parte si spostano su altri canali, preferendo orientarsi su promozioni e prodotti con il migliore rapporto prezzo-qualità, resi disponibili in farmacia dal fatto che il cosmetico in questo canale ha conquistato un ruolo sempre più fondamentaleall’interno del mercato farmaceutico. Un ulteriore punto di forza della farmacia, rispetto agli altri canali di vendita, consiste nell’investimento mirato nel prodotto cosmetico, soprattutto nel dermocosmetico, e nella specializzazione degli addetti alle vendite: fattori spesso decisivi nel motivare i clienti a preferire l’acquisto di prodotti cosmetici in farmacia anziché in profumeria, nonostante l’immagine sotto certi profili più “attraente” di quest’ultimo ambiente di vendita per il settore. Da sottolineare, inoltre, il costante incremento di vendite di cosmetici nelle parafarmacie, che hanno fatto registrare un balzo dal 2,7% nel 2007 al 9,7% nel 2015 sul totale dei consumi di canale.
Strategie e innovazioni da seguire
Visto lo stato delle cose, per incrementare le vendite in questo settore, vi sono alcune strategie alle quali pensare per aumentare le vendite. Innanzitutto potenziare il sito web del proprio punto vendita e prevedere una delle molte soluzioni di digital marketing, materia sempre più rilevante nei corsi di management per la farmacia dell’Università Bocconi di Milano. Per gli esercizi dotati di un laboratorio di galenica, inoltre, va considerata la possibilità di intensificare la produzione di prodotti cosmetici. Non a caso su questo punto Eugenio Leopardi, presidente Utifar, ha affermato che l’associazione, attraverso i corsi organizzati ogni anno, «può fare molto per aiutare il farmacista a potenziare la sua attività in molti settori importanti per i cittadini ma su cui la formazione universitaria si concentra poco. Parlo della galenica, (…), della cosmetica (…)». C’è poi un’altra strategia che si sta gradualmente diffondendo in Italia: trasformare l’esercizio in “Official Center” per l’uso esclusivo nella cabina di estetica di prodotti di un importante brand. Il cliente, potendo effettuare procedure di esfoliazione e rigenerazione cellulare con i cosmeceutici della ditta da parte di operatori professionisti dell’estetica skincare e consulenti farmaceutici, è fidelizzato dalla potenza del marchio dell’azienda e dalla fiducia riposta nella farmacia territoriale.