Il nuovo marketing della felicità, secondo GfK

Il nuovo marketing della felicità, secondo GfK

L’Italia è il Bel Paese, eppure gli italiani sono i più depressi in Europa. Il Seminario 2017 di GfK  tenutosi a Milano il 28 giugno scorso, partendo dalle ragioni che stanno dietro al pessimismo diffuso, parla di un possibile marketing della felicità con l’obiettivo di indicare alle imprese percorsi possibili per aiutare gli italiani a superare il clima negativo.


Le cause del pessimismo in Italia e la reazione sociale

L’andamento dell’economia desta preoccupazione, le istituzioni ispirano sempre meno fiducia e anche il futuro rimane incerto. In questo contesto, il livello di felicità degli italiani continua a calare.

Come reazione alla crisi, nascono alcuni trend sociali: la condivisione e lo scambio come nuove forme di comunitarismo e collaborazione, l’approccio olistico alla salute e al benessere, l’apertura verso novità e cambiamento, la ricerca della semplificazione, l’attenzione alla sostenibilità e all’etica, la ricerca di nuove esperienze e coinvolgimento emotivo, l’individualità intesa come autonomia derivata dalla disintermediazione.


L’indagine di GfK sulla felicità

L’indagine condotta su 10mila persone, con oltre 200mila informazioni riguardanti la descrizione sociale, economica, culturale e comportamentale dei consumatori italiani, rivela che la maggioranza degli Italiani non è né soddisfatta né insoddisfatta. Si rileva una prevalenza di persone felici nel genere maschile, nella fascia di reddito medio, tra gli over 65 e i giovani di età compresa tra i 14 e 24 anni, con una maggiore concentrazione nel Nord-Est della penisola.


Chi sono i felici e gli infelici?

Le persone felici sono quelle maggiormente aperte al cambiamento e che amano stare con gli altri, siano essi il partner, gli amici o i colleghi del team. Gli infelici sono caratterizzati da tratti psicologici negativi, sono nervosi, in ansia, preoccupati per il futuro, scoraggiati e pessimisti.

Si scopre poi che la felicità e l’infelicità sono pervasive, toccano cioè ogni ambito della vita, dalla famiglia, alla salute, all’abitazione fino alla città di residenza.


Salute e felicità

Tra le dimensioni della felicità (i valori, il tempo, i progetti, le relazioni) emerge la cura di sé. Chi è felice fa regolarmente sport, cura la linea, dà importanza all’alimentazione, fa controlli preventivi ed è molto attento alla salute.


Il marketing della felicità

La soddisfazione di sé dipende da più fattori, endogeni ed esogeni. Il marketing di grandi e piccole imprese non può che occuparsi delle condizioni esterne con l’obiettivo di creare le premesse per la felicità individuale. Diventano centrali nuovi elementi: le condizioni ambientali di città e territori, l’educazione al benessere (dall’attività fisica alla ginnastica mentale), la creazione di occasioni di incontro e scambio relazionale, l’educazione al cambiamento e ai cicli di vita che possono riguardare giovani, nuovi genitori e nuovi Silver.

Le aziende potranno contribuire alla felicità anche attraverso un supporto alla progettualità con indicazioni chiare sul futuro, aiutando i segmenti più in affanno con strumenti di welfare.

Questa è la nuova sfida che impone un cambiamento di focus e nuovi strumenti per offrire servizi adeguati, erogati secondo logiche tarate su ogni tipo di relazione e sempre mettendo al centro il consumatore in ogni sua dimensione.

Con il contributo di GfK, nei prossimi numeri tratteremo in dettaglio la felicità di alcuni profili sociali, dai giovani ai senior.

(Visited 228 times, 1 visits today)