Risparmia, ama pianificare, è tecnologico e devoto alla famiglia. Eccolo il ritratto del “Family consumer” del terzo millennio secondo Nielsen Italia: nell’ultimo numero della sua newsletter web, la società di ricerche dedica un ampio approfondimento a questo nuovo modello di consumatore, “forgiato” da tre anni anni di difficile congiuntura economica. Rispetto alla precedente indagine condotta da Nielsen nel 2010, infatti, il nuovo ritratto evidenzia orientamenti più marcati verso la riscoperta e la “difesa” dei valori familiari, ma anche alla digitalizzazione dei comportamenti abitudinari.
Il recupero della famiglia si avverte soprattutto nel tempo libero: in media sono 146 i minuti passati in casa nel 2013, 15 in più rispetto al 2010. E scendono a 94, sei in meno rispetto a tre anni prima, i minuti trascorsi fuori dalle mura domestiche. In più aumenta il tempo dedicato alle attività tipicamente familiari: 87 i minuti dedicati alla cura della casa (rispetto ai 71 del 2010), 85 quelli per la cura dei figli (69 nel 2010), 69 al cucinare, dove si registra l’incremento percentuale più elevato (erano 55 tre anni prima).
Poi ci sono le attitudini generali. Il “Family consumer”di oggi è più risparmiatore (82% degli intervistati, rispetto al 72% del 2010), pianifica le spese ed è razionale nelle scelte (70% vs 57%), è devoto alla famiglia (63% vs 56), casalingo (60% vs 55%) e tecnologico (82% vs 70%). Questa evoluzione degli interessi trova poi conferma in un contestuale mutamento delle priorità: si raziona l’uso dell’auto e del telefono, si preferiscono marchi più economici o si rinviano i rinnovi di articoli od oggetti per la casa. Questa più spiccata attenzione ai conti di casa aiuta peraltro a ridurre le cosiddette “rinunce”: si tagliano meno spesso le vacanze annuali (-6 punti percentuali) e i weekend brevi (-8 punti percentuali), ma si fanno anche meno sacrifici nella spesa per l’abbigliamento e per l’aggiornamento tecnologico. Il “Family consumer”, in sostanza, si distingue per un comportamento smart (astuto) che non disdegna l’adesione a nuovi valori in tema di possesso, nell’ottica della cosiddetta sharing economy: cresce la propensione alla condivisione dell’auto (71%) attraverso i più diffusi servizi già presenti nelle principali città, ai corsi online di formazione professionale e aggiornamento, nonché alla condivisione tra privati di reciproci know-how (43%), dei propri device elettronici mediante prestiti (37%) e di abiti per eventi speciali (33%).
Sulla base di tali dati, è convinzione di Nielsen che ci siano «alcuni segnali di risveglio che fanno essere cautamente ottimisti». Comportamenti più accorti del consumatore di oggi potrebbero consentire una ripresa consumi e la ripartenza del Paese, come già ritengono economisti e operatori del settore. «E’ però importante» avvertono gli esperti di Nielsen «che tutti gli attori in campo si adattino all’evoluzione della shopping experience» che contraddistingue questo nuovo profilo di consumatore.
Il consumatore di oggi? Molto family e smart
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