Sono serissime le ambizioni di Google, il più importante motore di ricerca del web, nel settore della salute. Lo conferma una volta di più il recentissimo ingresso nell’azienda americana di Arthur Levinson, manager del gruppo Roche ed ex amministratore delegato di Genentech, realtà di spicco del biotecnologico acquisita nel 2009 dal colosso svizzero.
In Google Levinson ha già preso le redini di Calico, promettente start up alleatasi la settimana scorsa con AbbVie per avviare ricerche sulle malattie dell’invecchiamento e sviluppare nuovi farmaci. L’interesse di Google per il mercato della salute potrebbe apparire strano, ma in realtà è un suo vecchio pallino: l’azienda di recente aveva già concluso un altro accordo con Novartis per lo sviluppo di lenti a contatto che monitorano l’indice glicemico (da affiancare ai Googleglass, gli occhiali per la realtà aumentata) e da tempo coltiva progetti nel settore delle banche dati sanitarie. Proprio ciò che fanno altri colossi dell’informatica come Microsoft e Apple (il cui consiglio di amministrazione, guarda caso, è presieduto sempre da Levinson), impegnati da tempo nello sviluppo di “app” e dispositivi integrabili negli smartphone che monitorano i principali parametri biologici e clinici.
Si possono soltanto intuire vagamente i progressi che Information technology, mobile e digitale potranno regalare al mondo della sanità e della salute, di certo è già opportuno iniziare a interrogarsi sui cambiamenti che tali novità innescheranno.
I piani di Google su salute e farmaci
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