I pagamenti digitali rappresentano il 22 per cento dei consumi delle famiglie in Italia, raggiungendo così i 175 miliardi di euro nel 2015. Mentre il mondo dei “New Digital Payment – Ndp” (pagamenti attraverso Pc, tablet, mobile o attraverso pagamenti con carte contactless) a fine 2015 ha raggiunto un valore di transato di circa 21,5 miliardi di euro, i pagamenti digitali tradizionali raggiungono i 153, 4 miliardi. Una crescita, quella dei Ndp nel 2016 stimata in una percentuale tra il 22 e il 25 per cento, spinta, innanzitutto, dalla componente di Mobile Payment & Commerce. Sono alcuni dei dati contenuti dal recente rapporto “I pagamenti digitali in Italia” redatto e presentato a Milano dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, in collaborazione con CartaSì, Consorzio CBI, Intesa San Paolo, PayPal e Tim.
Il rapporto registra una crescita che negli ultimi due anni ha superato le attese degli osservatori attestandosi in un +10,2 per cento nel 2014 e +12,2 per cento nel 2015, con un ritmo di crescita superiore alla media europea (intorno al 7-8 per cento).
Non siamo ancora all’abbandono del contante, anche se il rapporto illustra un netto cambiamento culturale nei consumatori italiani e un effetto trascinamento del decreto “obbligo Pos” che ha generato un cambio di atteggiamento anche negli acquirenti. «C’è un ritardo da colmare – l’opinione del direttore dell’Osservatorio Valeria Portale – nella diffusione dei pagamenti digitali in Italia rispetto alla media europea per il quale è necessario muoversi in due direzioni: consolidare l’offerta di servizi innovativi che facciano davvero leva sull’attrattività dei pagamenti innovativi e mettere in atto un piano d’incentivi promosso dal soggetto pubblico».