I farmaci da banco arrivano sui social

I farmaci da banco arrivano sui social

Dal 5 ottobre scorso le aziende produttrici o responsabili dell’immissione in commercio del farmaco (di cui all’articolo 96 del decreto legislativo  24 aprile 2006, n. 219) possono fare pubblicità a medicinali di automedicazione e medicinali senza obbligo di prescrizioni anche su Facebook, Instagram e Youtube, come previsto nell’ultimo aggiornamento delle Linee guida del ministero della Salute (vedi linee guida).


Gli investimenti pubblicitari

Se si considera che in Italia 31 milioni di utenti usano Facebook ogni mese, 15 milioni sono interessati a temi di salute e benessere, 20 milioni comprano cosmetici e 6 milioni di uomini sono interessati al fitness e alla cura del corpo (Fonte dati Facebook) si tratta certamente di un canale di comunicazione interessante che mira ad assorbire parte del budget pubblicitario delle aziende di settore che nel primo trimestre dell’anno ha superato i 150 milioni di euro (Fonte Nielsen).


I messaggi pubblicitari

Immagini, script, video, audio potranno apparire nella colonna destra del “muro” del Social Network e nella sezione “Storie” di Instagram dove è possibile pubblicare un’immagine e un testo breve. L’utente, cliccando sull’inserzione, sarà indirizzato verso un sito esterno rispetto a Facebook.

‘Le inserzioni non devono contenere immagini con confronti del tipo “prima e dopo” o immagini di risultati insperati o improbabili. I contenuti delle inserzioni non devono implicare o cercare di generare nelle persone una percezione di sé negativa per promuovere diete, prodotti finalizzati al dimagrimento o altri prodotti relativi alla salute. Le inserzioni che promuovono prodotti relativi alla salute, all’attività fisica o finalizzati al dimagrimento devono essere destinate a persone di almeno 18 anni’ recita la policy Facebook (alla pagina dedicata).


I limiti

Il messaggio pubblicitario non deve essere visibile sulla pagina Facebook aziendale. La pubblicità sarà autorizzata solo se la creatività verrà mandata al ministero della Salute. ‘Se da un lato l’utilizzo dei social network consente di raggiungere facilmente un pubblico sempre più vasto, dall’altro comporta il rischio che le informazioni contenute nel messaggio possano essere alterate attraverso le funzioni di interattività proprie di questo tipo di siti web’ recita il testo introduttivo delle linee guida. Non sono perciò ammesse funzionalità di interazione (commenti degli utenti, “like” e “emoticon”, né “consenti incorporamento” in Youtube) anche se è resa possibile la condivisione e la possibilità di seguire pagine Facebook di prodotto.

Le inserzioni possono collegare gli utenti a siti esterni che, se parlano di prodotti farmaceutici, dovranno aver ottenuto l’autorizzazione preventiva. La regolamentazione della vendita online è invariata per cui farmacie, parafarmacie e corner Gdo  possono vendere online farmaci senza obbligo di ricetta solo dopo aver ottenuto un accreditamento.


La pubblicità sui social è soggetta a limiti che puntano alla tutela dei consumatori ma contemporaneamente soddisfa le richieste delle aziende che operano nel settore della salute che vogliono raggiungere un pubblico che cerca risposte di salute e benessere nel momento “caldo”. Una buona occasione per promuovere i prodotti giusti ma… nel rispetto delle regole.

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