Il giro d’affari dei prodotti gluten free ha toccato nel 2014 i 250 milioni di euro, con un incremento del 18% rispetto 2013. E’ la fotografia che arriva dal Rapporto Coop «Consumi e distribuzione» del 2014, la pubblicazione con cui ogni fine d’anno la nota insegna della gdo riassume tendenze e andamenti degli ultimi dodici mesi. E da tale panoramica, emerge nettamente il boom del senza gluitine: a fronte di un generale calo dei consumi cresce la spesa per questi prodotti, sostenuta da motivazioni e scelte di carattere “etico”. Tra le linee-guida nelle scelte di consumo si affermano infatti la ricerca del benessere e della salute, l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, l’affermarsi di criteri etici nella scelta dei prodotti.
«Il rapporto degli italiani col cibo» osserva Albino Russo, responsabile dell’Ufficio Studi economici di Ancc-Coop (l’Associazione nazionale delle cooperative di consumatori) che cura il rapporto annuale «è spesso difficile e controverso: pur vantando i principi della dieta mediterranea, un italiano su due si dichiara a dieta. L’equazione “mangiare bene-stare bene” si è progressivamente identificata nel consumo di prodotti biologici ed eco-friendly. «Secondo ricerche Ref su dati Nielsen» continua Russo «il giro d’affari 2014, dell’alimentazione bio potrebbe superare i 700 milioni di euro nei soli punti vendita della Gdo. Ammonta poi a 140 milioni di euro, con un incremento di oltre il 6% rispetto al 2013 il fatturato del comparto degli integratori alimentari, ovvero di quei prodotti destinati a favorire l’assunzione di vitamine, sali minerali, e proteine non presenti in una dieta sbilanciata».
Al fianco della Gdo si riqualificano gli operatori tradizionali come i negozi di quartiere, e si affermano soprattutto i nuovi specializzati (chimico, bio, surgelati) mentre crescono le nuove forme di approvvigionamento no store (autoproduzione, gruppi d’acquisto, vendita diretta, e-commerce eccetera).
Gluten free e bio, 2014 da ricordare
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